Ieri si è riunita a Roma la Direzione nazionale di Legacoop, che ha preso posizione sulla crisi e sulla grave situazione del credito. Per Legacoop “il sostanziale blocco nell’erogazione del credito alle imprese da parte del sistema bancario ed il perdurante e aggravato fenomeno dei ritardi dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni, che appesantiscono ulteriormente la già difficile situazione dell’economia nazionale, costituiscono una priorità per l’azione del Governo e vanno affrontati con la massima tempestività e risolutezza”.
“Concordo con il grido di allarme che viene dalla nostra Direzione nazionale”, spiega la presidente di Legacoop Reggio Emilia Simona Caselli, che proprio in una precedente Direzione a Roma e nella recentissima Direzione provinciale aveva sottolineato la gravità della situazione. “Le conseguenze di questo scenario – aggiunge Simona Caselli – sono l’estrema scarsità del credito disponibile. Proprio il 20 luglio la Commissione europea ha varato le proposte di nuova direttiva sui requisiti di capitale e del regolamento sulle norme prudenziali su capitale, liquidità, leva finanziaria, rischi di controparte sui derivati. E’ l’attuazione nella Ue di Basilea 3: l’obiettivo è l’entrata in vigore dal 2013, con la piena attuazione delle norme dal 2019, ma di fatto in Italia ne è stata anticipata fortemente l’applicazione e gli esiti sono preoccupanti. Le associazioni imprenditoriali, fra cui la Alleanza delle Cooperative Italiane, hanno ottenuto che si incarichi la European Banking Authority di esaminare il rischio ponderato delle PMI per potere ottenere una riduzione delle ponderazioni del 30% se viene confermata la minore rischiosità specifica e sistemica. Gli effetti di questa situazione sono pesantissimi per le imprese, di tutte le dimensioni, con la tendenza ulteriore a finanziare solo a breve termine, con conseguente difficoltà a fare operazioni di consolidamento o di investimento e sviluppo. Ci sono tensioni sui tassi di interesse: gli spread sono ormai molto alti anche sul breve termine e la raccolta costerà di più. Permane poi, con prevedibili ulteriori aggravamenti, la pesante situazione dei ritardi di pagamento della committenza pubblica (e non solo) con aumento dei rischi di default anche di imprese sane per crisi di liquidità”.
Su questo punto anche la Direzione Nazionale di Legacoop è intervenuta con una proposta. “La soluzione va trovata – ha detto il presidente nazionale Poletti – allargando le maglie troppo strette del patto di stabilità interno e consentendo alle imprese di compensare, nel quadro di procedure rapide certe e verificate, i crediti maturati verso tutte le pubbliche amministrazioni con quanto dovuto al fisco e agli enti previdenziali”.
“C’è da ritenere – conclude la presidente di Legacoop – che per tenere sotto controllo gli indici di stabilità le banche non presteranno nulla a nessuno entro la fine dell’anno e si concentreranno sulla raccolta in modo nettissimo”. Da parte sua Legacoop Reggio Emilia sta avviando una serie di incontri con gli istituti bancari per trovare soluzioni che possano dare fiato alle imprese.
“In assenza di misure adeguate – si dice nell’ordine del giorno di Legacoop nazionale – il sistema imprenditoriale italiano corre il serio rischio di una grave recessione generale, con ricadute drammatiche sull’occupazione e sulle tutele sociali. Anche le cooperative, che sono in generale imprese ad alta intensità di lavoro e che anche in questi anni di crisi hanno saputo tenacemente salvaguardare l’occupazione, ne saranno inevitabilmente e pesantemente colpite”.

