Ormai è assodato che il Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, si occupi più dei diritti dei cittadini extracomunitari, compresi quelli dei clandestini, che di quelli dei cittadini reggiani.
Delrio, dopo essere stato il paladino degli zingari e dopo aver presentato il cosiddetto “progetto delle campine”, che pretendeva una distribuzione delle loro roulotte nei quartieri della città, ora ci riprova con la campagna “L’Italia sono anch’io”. La campagna si propone, attraverso la presentazione di due leggi di iniziativa popolare, di realizzare due principali obiettivi: modificare la legge attuale sul conferimento della cittadinanza italiana, estendendola automaticamente a tutti i figli degli immigrati extracomunitari nati in Italia; concedere il diritto di voto ai lavoratori stranieri regolari residenti da cinque anni sul territorio italiano. Una delle due leggi di iniziativa popolare si propone inoltre di ridurre, da 10 a 6 anni, i tempi previsti per l’ottenimento della cittadinanza italiana.
“L’Italia sono anch’io è una iniziativa demagogica e strumentale che il Pdl non condivide, in quanto ritiene che l’attuale normativa in materia di ottenimento della cittadinanza italiana sia equilibrata e giusta e quindi non vada modificata. Ho l’impressione però che Delrio, nel suo mobilitarsi frenetico, abbia anche un obiettivo politico personale: consapevole di essere sempre più inviso ai cittadini reggiani, il Sindaco sembra intenzionato a cercare disperatamente i voti degli extracomunitari, per compensare la perdita di consensi che sicuramente realizzerà in occasione delle prossime elezioni amministrative. Altro che solidarietà e integrazione: Delrio sta tentando una operazione politica di basso profilo per tentare di “sopravvivere”.
I cittadini non si facciano ingannare dalla campagna di propaganda dei cattocomunisti, denominata “L’Italia sono anch’io”, non firmino le loro proposte di legge di iniziativa popolare, che mascherano meri interessi politici. Delrio, con la sua demagogia e con il suo “buonismo” irresponsabile, ha riempito la città di extracomunitari clandestini dediti allo spaccio di droga, alla prostituzione e ad ogni tipo di attività malavitosa. Delrio ha contributo a rendere Reggio Emilia una città meno sicura e meno vivibile e ora pretende di mettere sullo stesso piano il diritto al voto dei cittadini di nazionalità italiana con quelli di nazionalità straniera. A questo proposito sono invece convinto che il diritto di voto ai cittadini stranieri vada indissolubilmente legato all’ottenimento della cittadinanza italiana. Vorrei ricordare al Sindaco Delrio che il diritto alla cittadinanza è disciplinato dalla legge del 5 febbraio 1991, n. 91 e dalle successive modifiche ed integrazione. In ogni caso un intervento legislativo concepito per dare la cittadinanza a figli di stranieri sulla base del principio dello jus soli, legato cioè al solo luogo di nascita, costituirebbe uno stravolgimento dei principi contenuti nella Costituzione. Se qualcuno intendesse violare, di fatto, la legge attualmente in vigore, come è stato fatto in passato nel caso della norma riguardante il reato di clandestinità, e cercasse scorciatoie per giungere alla concessione facile ed abbreviata della cittadinanza italiana agli stranieri, sappia che sulla sua strada incontrerà sempre, come una diga invalicabile, il Popolo della Libertà.
(Fabio Filippi)

