Andamento al momento ancora negativo e nessuna inversione di tendenza per il commercio al dettaglio modenese. Recessione, ridotta capacità di spesa delle famiglie e contrazione dei consumi segnano nel terzo trimestre dell’anno una nuova flessione dei ricavi per gli operatori dei vari settori commerciali e dei servizi di intermediazione. Unica eccezione, l’ingrosso, in cui però i timidi segnali di risalita che si sono registrati nei mesi scorsi si stanno esaurendo, “Tende ad accentuarsi la fase recessiva nei consumi già evidenziatasi nei trimestri precedenti”, rimarca Confesercenti Modena, il cui Osservatorio Economico ha monitorato nel periodo luglio-agosto 2011 oltre 1000 piccole e piccolissime imprese attive nei settori del commercio alimentare, extralimentare e abbigliamento, intermediazione e ingrosso.
Ed è l’andamento degli esercizi operanti nel settore del commercio alimentare al minuto ad essere posto in primo luogo all’attento esame dell’Osservatorio economico dell’associazione. Al calo dei fatturati registrato nel corso del 2010 (-2,7%), fa seguito nel periodo gennaio/settembre 2011 un ulteriore decremento dei ricavi che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è pari al -2,2%: segno evidente di come le famiglie modenesi continuano fermamente a risparmiare anche sui beni di prima necessità. A questo dato si affianca poi l’ulteriore peggioramento dell’andamento delle vendite al minuto nel settore extralimentare: -5,2% quest’anno, rispetto ai primi tre trimestri del 2010, che cancella quella timida boccata d’ossigeno, +0,8%, emersa in chiusura del 2010. Numeri, su cui ha inciso pesantemente oltretutto il trend negativo registrato in particolare dai negozi di abbigliamento.
In controtendenza invece, quei settori in cui si registra una ripresa trainata esclusivamente dai rapporti commerciali con le attività del manifatturiero. Le imprese del commercio all’ingrosso infatti hanno chiuso il periodo gennaio/settembre 2011 con un incremento medio del giro d’affari del 9,4% rispetto il medesimo trimestre dello scorso anno. Evoluzione questa però che dopo la timida risalita registrata nei primi 2 trimestri dell’anno ora si sta progressivamente raffreddando. Come per altro sta accadendo nel settore dell’intermediazione che vira in negativo registrando un -2,5%
“Questi dati ci mostrano un’economia già in recessione. I consumi delle famiglie, risultano fortemente depressi dall’incertezza sulle prospettive economiche del Paese e schiacciati dalla perdita di potere d’acquisto causa l’aumento del costo della vita, coperto solo in parte dall’aumento delle retribuzioni contrattuali. Il timore è che, se si dovessero avverare le previsioni dell’OCSE – Italia in recessione nel 2012 – e le relative nefaste conseguenze che ne deriverebbero, disoccupazione in crescita e ripresa della dinamica inflattiva in primis, i consumi privati permarranno in una fase di decisa regressione. La rete distributiva modenese dovrà quindi fare i conti per lungo tempo con questo fenomeno, mettendo in conto forti ripercussioni sulla tenuta delle imprese del commercio. Le quali, non potranno nemmeno contare sul sostegno da parte degli Istituti di credito che verosimilmente avranno forti difficoltà nel sostenere finanziariamente le imprese stante i forti rischi di credit crunch che sconta il nostro sistema”, conclude Confesercenti.

