La variante del PSC, se utilizzata correttamente, rappresenta uno strumento di progettazione interessantissimo: la giunta invece sceglie una riorganizzazione puramente tecnica perdendo una grande occasione.

Il PSC del comune di Sassuolo deve essere adeguato alle nuove normative regionali e al piano di coordinamento provinciale. Una necessita a cui si é dovuto ottemperare, che rappresenta al contempo un importante banco di prova per il principale strumento urbanistico della città.

La realtà sassolese é mutata rapidamente , ed anche la crisi economica reclama la dovuta attenzione dal punto di vista progettuale. Questa variante poteva rappresentare l’occasione per riadattare il PSC alle nuove esigenze della città. Un occasione persa dalla giunta che ha rinunciato a darne il giusto contenuto politico, mantenendo le modifiche su un piano piú che altro tecnico.

Non si parla di Green economy, di edilizia sostenibile e di miglioramenti alla qualità degli insediamenti abitativi. Non si parla di fabbisogno energetico, ne di come l’amministrazione vorrà governare, anche dal punto di vista urbanistico, il difficile momento economico della città.

Non vengono messe in pratica neanche le opportune politiche di incoraggiamento alla produzione di abitazioni, ma anche comparti abitativi e perché no quartieri, sostenibili energeticamente e quindi orientati alla modernità. Pensiamo inoltre che debbano essere predisposte nuove pratiche amministrative, tese alla semplificazione per i cittadini delle procedure in ambito edilizio.

Qualcosa peró c’è:

la proposta di cancellazione dei coll. Questi permettevano un esame delle esigenze della città, focalizzandosi sulle strutture di servizio per i cittadini esistenti in ogni quartiere. Eliminando questo vincolo interpretativo, si potranno spostare i diritti di edificazione da una zona all’altra di Sassuolo, concedendo alla giunta di poter costruire o spostare servizi e strutture in barba alle effettive esigenze dei sassolesi e dei residenti di ogni zona.

Una discrezionalità pericolosa e di fatto ingiustificata.

La concessione di edificabilità su aree in precedenza giudicate franose a San Michele e Pontenuovo ci pone qualche interrogativo. Anche se andiamo a recepire modifiche fatte dagli strumenti urbanistici provinciali, avremmo preferito maggiore prudenza. Non condividiamo la scelta di concedere l’edificabilità su aree in precedenza indicate a rischio di dissesto idrogeologico. In generale in questi come negli interventi previsti nell’area dell’ospedale ci sono, a nostro avviso, scarse tutele per garantire un blocco ad ulteriori rischi di dissesto idrico.

Scheda d’ambito MERCATO COPERTO. Il progetto di trasformazione e riqualificazione dell’ambito via Pia via Peschiera, attuale sede dei magazzini comunali, viene completamente stravolto: non si realizzerà più il parcheggio interrato e la sede del mercato coperto, ma un tradizionale intervento edilizio residenziale, senza particolare attenzione all’aumento del carico insediativo della zona.

(PD Sassuolo)