Si chiude con l’anno 1711 la rassegna di convegni che celebrano la dinastia dei Pico. Sabato 17 dicembre a partire dalle ore 10 presso l’Auditorium del Castello, il convegno “1711-La fine della Signoria dei Pico nel teatro politico europeo” vedrà alternarsi le relazioni di qualificati studiosi. «Il 2011 è un anno speciale per le celebrazioni mirandolesi – dice l’Assessore alla Promozione della Città e del Territorio Caterina Dellacasa –. Stiamo infatti ricordando i tre centenari pichiani ma anche il 150° dell’Unità d’Italia: tutte occasioni per riflettere sulla storia locale, nazionale ed internazionale. Nel corso della sua storia Mirandola ha cambiato il suo aspetto urbanistico, culturale, sociale, politico ed economico, inserendosi perfettamente nelle più ampie dinamiche e trasformazioni del Paese e del mondo. Anche oggi stiamo vivendo altri radicali cambiamenti. La crisi economica, lo stato sociale e la politica ci pongono di nuovo, come nel passato, di fronte alla necessità di una presa di coscienza e di un adattamento della realtà in cui viviamo».
Sabato 17 il convegno sul 1711 si aprirà con la relazione di Cinzia Cremonini della Cattolica di Milano, che parlerà di “Mirandola nel primo Settecento: centro della politica europea e meta di interessi privati”. Seguiranno gli interventi di Vittorio Tigrino dell’Università del Piemonte Orientale “Scritture di storia e rivendicazioni politiche nell’Italia del XVIII secolo. Il caso di Mirandola a confronto”, di Graziella Martinelli Braglia dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena “Da borgo feudale a città principesca: episodi d’arte e committenti nella Mirandola fra Cinque e Seicento”, di Giacomo Gibertoni dell’Università di Bologna “Handel, il Duca della Mirandola e un virtuoso di arciliuto”. Nel pomeriggio ripresa alle ore 15 con Cecilia Cotti, collaboratrice del Centro Italiano di Cultura di Madrid, con “Francesco Maria Pico attraverso i suoi libri e i suoi interlocutori”, alla quale seguirà Gian Luca Tusini dell’Università di Bologna con “I segni del potere tra signoria e comunità”, e la conclusione di Angelo Torre, dell’Università del Piemonte Orientale, con “I feudi imperiali nell’Italia del primo Settecento. Una riconsiderazione”.

