“Il Partito Socialista è una forza politica laica e fa fatica a riconoscere ed a farsene una ragione che a Modena si sta formando, a sinistra, una specie di strano ordine, politico, con caratteristiche sacerdotali che condanna o assolve, secondo le convenienze.
Ha conquistato le prime pagine dei giornali, anche se mostra un certo dinamismo, a parole, ma, alla fine, rimane sempre ai preliminari.
Non è buona cosa apprendere dalla stampa lo scempio di una maggioranza politica che parla di tutto ed il contrario di tutto, talvolta senza conoscere le questioni del contendere, quando bisognerebbe remare insieme per uscire dalle sofferenze della crisi economica.
Intendiamo, ancora, la politica come cosa seria, pertanto non ci siamo mai avventurati in gossip politici, ma sempre coerenti e rispettosi della coalizione che governa la città che fino a prova contraria, nel giugno 2009 , chiese ed ottenne il consenso ai cittadini.
Siamo al giro di boa del mandato amministrativo e coerentemente con quanto abbiamo promesso ai cittadini, che ci hanno assegnato il compito di governare, anche se con qualche decimale di differenza rispetto all’altra coalizione, dobbiamo portare a termine il programma.
Adeguamenti sono necessari per le mutate condizioni economiche del paese e della città.
Un importante appuntamento è rappresentato dalla costruzione del bilancio di previsione 2012 e pluriennale 203/2014.
Come noto le risorse sono scarse, per effetti della crisi economica e delle manovre correttive del governo centrale e sono richiesti tagli importanti ma, secondo noi, selettivi.
Abbiamo consegnato correttamente le nostre idee e laicamente intendiamo confrontarci con tutti, senza presunzioni ne minacce di veti.
I deliberati degli organi del Partito, auspicano la condivisione dell’UDC all’interno di un percorso, a cielo aperto e nella logica di un centro sinistra organico.
Questa,secondo il nostro parere, sarà l’occasione per misurare le volontà politiche positive per condurre la città fuori dalle secche della stagnazione.
L’articolazione comunale della Regione Emilia Romagna dovrà cogliere il segnale politico che venne in occasione dell’ultima consultazione elettorale regionale: coerenza politica e programmatica.
Non si può governare la Regione e fare i battitori liberi in periferia.
I socialisti non sono disponibili a fare finta di niente e farsi trainare dal piccolo cabotaggio”.
(Mario Cardone, Federazione Partito Socialista Modena)

