Abbiamo appreso dai nostri consiglieri comunali de Pdl che diverse amministrazioni comunali della bassa reggiana, in collaborazione con il distretto sociale di Coop Consumatori Nordest, hanno organizzato un incontro, cosiddetto informativo, per illustrare i contenuti di una campagna pseudosociale denominata “Vantaggi per le scuole”. L’iniziativa costituisce solo una parte di un progetto complessivo al quale hanno aderito la Provincia di Reggio Emilia e trentasei Comuni reggiani.

A questo proposito il consigliere regionale Pdl, Fabio Filippi, ha dichiarato: “La scuola pubblica non dovrebbe mai sottomettersi alle esigenze di marketing dei supermercati, nemmeno quelli a marchio coop. Eppure è quanto sta avvenendo a Reggio Emilia. La Coop Consumatori Nordest si è servita e da anni si serve delle scuole pubbliche, degli studenti che le frequentano, degli insegnati, dei direttori didattici e persino dei genitori degli studenti, per organizzare un’azione promozionale a favore dei propri supermercati. In questo modo la Coop Nordest è riuscita a ridurre al minimo le spese pubblicitarie relative alla campagna delle vendite, utilizzando, in modo spregiudicato, i canali informativi delle scuole, comprese le loro fotocopiatrici ed il metodo del “passa parola” fra gli studenti e le loro famiglie. Tutto ciò, spacciando una palese azione di marketing come un’attività di mecenatismo a favore delle scuole reggiane e dei bambini. Con la formula dei punti spesa la Coop Nordest cerca di conquistare nuovi clienti, offrendo come contropartita un misero sostegno alle scuole che si trovano sul territorio reggiano. Secondo quanto è stato illustrato da un incaricato della cooperativa nel corso di un incontro ‘informativo’ con gli insegnanti e i genitori degli studenti, per ogni dieci punti di spesa la Coop Nordest erogherebbe alle scuole 26 centesimi di contributo. Secondo i calcoli della nostra collega, la consigliera Cristina Fantinati di Novellara, se le vendite dei supermercati coop saranno incrementate, nel corso dell’anno, per un importo pari a 230.000 Euro, le scuole del territorio interessate dalla campagna riceveranno un contributo di circa 1300 Euro, in due anni; insomma una vera e propria vendita dei prodotti coop ad incentivo, che si unisce ad un’azione finalizzata ad aumentare il numero delle tessere di socio coop. Alla faccia del mecenatismo e del bene comune. Di fronte a questa operazione scopertamente commerciale ed all’uso sfacciatamente strumentale che la Coop Nordest ha fatto e fa della scuola pubblica, è mai possibile che il nuovo provveditore agli Studi di Reggio Emilia non abbia nulla da eccepire? Osservo inoltre che questa campagna rappresenta, in tutta evidenza, una forma di concorrenza sleale rispetto alle imprese commerciali private che operano sul territorio, imprese che non di rado hanno finanziato le scuole, senza pretendere nulla in cambio”.