Due giornate di formazione che pongono all’avanguardia la sanità modenese ed i professionisti che vi lavorano. È infatti in programma, oggi 16 marzo e domani 17, il congresso “Video-giornate urologiche sassolesi” il cui obiettivo è studiare le applicazioni, in campo Urologico della laparoscopia robotica. L’evento è stato promosso dal direttore dell’Unità Operativa di Urologia dell’Ospedale di Sassuolo Riccardo Olmi e dal dottor Riccardo Grisanti.
Ultima frontiera della chirurgia, che consente visione tridimensionale, profondità di campo, stabilità e maggiore ingrandimento dell’immagine negli interventi, la laparoscopia robotica ben si presta alla applicazione in Urologia, la branca specialistica che si occupa delle patologie dell’apparato genito-urinario (cioè reni, ureteri, vescica, prostata), consentendo di operare i pazienti in modo sempre più preciso e meno invasivo.
Le applicazioni di questa nuova tecnologia sono ancora all’inizio, tanto che in tutta l’Emilia-Romagna soltanto l’Ospedale di Baggiovara e quello di Forlì possiedono tale attrezzatura mettendola a disposizione degli specialisti delle altre strutture sanitarie.
Sei interventi in diretta, quattro corsi, e relatori provenienti dalle più importanti cattedre europee di Urologia. Questi i numeri del congresso, che si propone di confrontare le più avanzate tecniche chirurgiche di laparoscopia robotica con gli interventi tradizionali ‘a cielo aperto’, attraverso la diretta video. Gli specialisti assisteranno a sei interventi mirati, per valutare al meglio l’efficacia delle nuove tecnologie. “È assolutamente importante valutare i pro e i contro, oltre al rapporto costi e benefici, di queste tecnologie – spiega il dottor Olmi, che ricopre l’incarico di presidente del congresso – soprattutto in un momento in cui non disperdere le energie economiche a disposizione del servizio sanitario è un imperativo per tutti i professionisti”.
Per seguire il congresso arriveranno a Modena urologi e specializzandi in Urologia da tutta Italia, ma anche dall’estero. Presenti, infatti, operatori internazionali, provenienti da strutture europee all’avanguardia nell’uso della laparoscopia robotica. Tra gli ospiti più importanti il prof. Arnulf Stenzl dell’Università di Tübingen in Germania. “Come specialisti dell’Ospedale di Sassuolo – afferma il dottor Grisanti – siamo orgogliosi di poter presentare un evento all’altezza degli incontri organizzati a Parigi, qualche settimana fa, dalla Società Europea di Urologia”. Interverranno ai lavori, tra gli altri, anche gli specialisti del San Raffaele di Milano e quelli dell’Università di Genova.
Di che cosa si parla?
La necessità di mettere a confronto le varie tipologie di intervento in campo urologico deriva dal fatto che le nuove tecnologie rappresentano, per le strutture sanitarie che se ne dotano, non solo benefici in termini di capacità operativa, ma anche dei costi, assai più elevati dei tradizionali strumenti usati dai professionisti. Per questo motivo è fondamentale studiare i reali benefici sul paziente di tali applicazioni e valutare correttamente le opportunità del loro utilizzo. La laparoscopia robotica rappresenta il futuro dell’Urologia, e in generale della chirurgia, ma è necessario fare il punto sul suo uso, per poter meglio decidere quando e come servirsene. In questa fase di studio – spiegano gli urologi che hanno organizzato l’iniziativa – soltanto il 10% degli interventi che potrebbero essere fatti in chirurgia robotica si avvalgono effettivamente di questa strumentazione.

