Il Cie di Modena, e le ultime vicende umane di cui è stato protagonista (il giovane mancato sposo Said, i fratelli apolidi Andrea e Senad) sono approdati oggi sul tavolo del ministero dell’Interno grazie a una interrogazione a risposta urgente in Aula presentata dal senatore del Pd Giuliano Barbolini. Il 3 marzo scorso, Barbolini, insieme a una giornalista dell’associazione LasciateCIEntrare, aveva visitato la struttura per verificarne di persona il funzionamento: “Il Cie è un luogo difficile – disse allora il senatore Pd e lo ribadisce oggi nella interrogazione – dove si concentrano storie diverse, tutte, peraltro, accomunate da un notevole carico di sofferenze e disagi. Un luogo che non può essere definito di accoglienza perché chi vi trova non è un ospite, ma un “trattenuto”. Nel testo dell’interrogazione vengono elencati i tanti problemi che si sono inanellati in questi ultimi tempi: l’ingiusto allungamento dei tempi di permanenza voluto dal centro-destra, la presenza di ex carcerati che hanno già scontato la loro pena, la carenza di organico della polizia modenese oberata anche dei compiti di sorveglianza del Cie, il bando di assegnazione al massimo ribasso per il prosieguo della gestione del Cie stesso. Proprio questi aspetti, che pesano come un macigno sulla vita quotidiana della struttura, sono quelli sui quali Barbolini chiede l’intervento urgente del ministro dell’Interno.