Nel corso del Consiglio dell’Unione delle Terre d’Argine svoltosi a Novi di Modena ieri, 19 dicembre, è stato affrontato un argomento molto importante ovvero quali prospettive il nostro territorio può avere dopo il sisma del maggio scorso. Nella nuova palestra di via Martiri della Libertà si sono succeduti al microfono, dopo che erano state discusse due interrogazioni e una delibera, capigruppo consiliari, sindacalisti, rappresentanti delle associazioni economiche e infine l’assessore regionale alle Attività produttive Giancarlo Muzzarelli. Il tema è stato introdotto dal Presidente dell’Unione Giuseppe Schena, che ha ricordato come fosse centrale nelle intenzioni dell’Unione che questo Consiglio tematico potesse rappresentare un momento di ascolto del territorio e ha sottolineato la funzione svolta dagli enti locali di confronto e raccolta istanze nei confronti della Regione e del Governo dopo il terremoto. “La nostra situazione deve continuare ad essere all’attenzione dell’opinione pubblica e non accettiamo provvedimenti ingiusti e dannosi come i rimborsi all’80% – ha concluso – Il sisma per il nostro tessuto economico-occupazionale è stato devastante ed è utile a tutto il nostro paese che il territorio riparta”.
Tamara Calzolari (Cgil) a nome dei sindacati confederali ha ricordato le difficoltà di tanti lavoratori alle prese con le scadenze delle tasse da pagare e le buste paga impoverite, con tempi lunghi per il recupero di contributi e Irpef, rammentando come siano centinaia nel distretto i posti perduti. Marco Gasparini per Reteimpreseitalia ha rammentato invece le caratteristiche del tessuto economico del nostro territorio e come non si sia visto ancora un soldo per le imprese e l’economia locale. “Dobbiamo essere noi ad aiutare lo Stato, questo non è dignitoso, gli enti locali facciano qualcosa, magari se il Comune di Novi non facesse pagare le tasse per un anno…”. Giulio Merighi della Coldiretti dal canto suo ha anch’egli stigmatizzato il fatto che i soldi promessi non siano arrivati e che intanto si siano dovute pagare le tasse, “triplicate con l’Imu. Non ci sono prospettive positive per l’agricoltura. Molte aziende non investiranno dopo il terremoto e chiuderanno di fatto. Le nuove leggi devono tenere conto dell’eccezionalità dell’evento che abbiamo vissuto”.
I primi capigruppo consiliari ad intervenire sono stati Mauro Fabbri (Progetto Comune), Andrea Bizzarri (IdV) e Roberto Guerra (Uniti per Carpi, Novi e Rovereto). Da loro sono venute diverse critiche alla gestione della fase post-emergenza, ai ritardi nell’erogazione dei fondi e alla burocratizzazione delle procedure. Se Fabbri ha chiesto più coinvolgimento della popolazione per le scelte della comunità Bizzarri ha invece sottolineato come il Governo abbia solo perseguito il pareggio di bilancio disinteressandosi dei cittadini e del territorio e Guerra dal canto suo ha domandato alla Regione di non spendere 500 milioni per la Cispadana. Argio Alboresi (Lega nord) ha domandato poi ai Sindaci di promuovere manifestazioni con i cittadini per fare capire a Roma cosa vuol dire terremoto, mentre Roberto Benatti (PdL) ha invece proposto ai Sindaci al momento di redigere i Bilanci comunali di diminuire l’imposizione locale o rateizzare le imposte per andare incontro alle esigenze della popolazione. Dopo l’intervento di Francesca Desiderio (Sinistra per le Terre d’Argine) è infine intervenuta Daniela Depietri, capogruppo del Pd, che ha sottolineato il grande lavoro svolto dai dipendenti locali e dai Comuni nell’emergenza ma anche che l’offerta del solo 80% di rimborso “suoni come offensiva e discriminatoria nei confronti dei nostri territori”. Depietri ha concluso il suo intervento chiedendo una verifica semestrale dell’efficacia delle ordinanze emesse dal Commissario Errani e una legge nazionale che soprattutto in materia fiscale definisca il che fare dopo emergenze come quelle vissute nella nostra zona a maggio.
Il Consiglio tematico dell’Unione è stato chiuso da un lungo e articolato intervento dell’assessore regionale Muzzarelli. 10 mila le imprese colpite pesantemente, 12,2 i miliardi di danni accertati nel ‘cratere’, meno 2.6% il Pil regionale per il 2012, 670 i milioni di euro in arrivo dalla Ue per la ricostruzione “e che spenderemo come è stato richiesto e approvato, sono venuti a controllare la settimana scorsa”: questi alcuni dei dati che Muzzarelli ha ricordato al folto uditorio che lo ascoltava nella palestra di Novi, assieme all’elenco delle azioni messe in atto dalla Regione da maggio per contribuire alla immediata ricostruzione: fondi per palestre e chiese, per l’innovazione tecnologica e la ricerca, per il commercio nei centri storici. E ancora gli incontri periodici con le associazioni di categoria e gli enti locali, per definire un quadro di regole e di risorse che consentirà ad esempio a quasi 4000 imprese di accedere a mutui gratis da rimborsare entro metà 2013 e dal 10 gennaio prossimo di distribuire 6 miliardi di euro per rimettere in piedi case ed aziende. “Ma tenete gli occhi aperti sulla delinquenza organizzata. Si è registrato già all’indomani del sisma – ha detto – un aumento abnorme delle iscrizioni alla Camera di Commercio di imprese fatte con una cazzuola e un martello che chiedono una Partita Iva”. Sulla Cispadana Muzzarelli ha poi precisato che questa costerà 160 milioni di risorse pubbliche su un totale di un miliardo e 200 milioni e detto che “sono le stesse imprese a chiederci di farla e a voler investire su di essa. Sulle verifiche periodiche diamo come Regione la massima disponibilità e abbiamo tra l’altro appena firmato l’Accordo regionale per gli ammortizzatori sociali destinati ai lavoratori in difficoltà valido per il 2013, che siamo riusciti a dotare – ha concluso – più o meno delle stesse risorse di quest’anno”.

