Massimiliano_Siligardi_Consercenti_CarpiSe il sisma del maggio scorso ha da un lato solamente ritardato la costruzione del centro commerciale ad Appalto di Soliera, dall’altro ha enormemente evidenziato la drammatica situazione delle PMI del commercio delle Aree di Carpi e Soliera. “Non si capisce dunque – è la riflessione perplessa di Confesercenti Terre d’Argine – di fronte ad un crollo verticale ed inconfutabile dei consumi, pesantemente accentuato anche dal terremoto, la volontà che spinge la realizzazione di una grande superficie di vendita, a pochi chilometri da Soliera, in cui i ‘contro sovrastano di gran lunga i ‘pro’”.

E sono dati e fatti nazionali e locali a confermare quanto l’Associazione imprenditoriale sostiene: “Il PIL avrà per il quinto anno consecutivo segno negativo; la produzione industriale e l’occupazione sono ai livelli dei primi anni novanta, e la disoccupazione specie giovanile ha raggiunto quasi un record. Situazione in cui, la capacità di spesa delle famiglie è seriamente compromessa con i consumi che segnano un calo di oltre il 3%. Al quadro drammatico del sistema paese si aggiunge quello purtroppo peggiore a livello locale, sconvolto a causa del sisma nei suoi fondamenti economici. Le rilevazioni dell’Osservatorio di Confesercenti – evidenzia Massimiliano Siligardi responsabile sindacale di Confesercenti Terre d’Argine – mostrano un calo dei consumi in provincia (sebbene siano stati esclusi i Comuni del cratere) nel 2012 di oltre il 5% con picchi di decrescita di 10 punti percentuali nel settore della vendita al minuto di alimentari e senza alcun accenno di risalita per l’anno prossimo. Ed è in un contesto come questo che si parla dell’ampliamento senza sosta della rete commerciale, in particolare delle grandi superfici di vendita. Come appunto ad Appalto, previsto per il 2013”.

 

“E’ utile quanto opportuno ricordare – continua Confesercenti – che si tratta di un progetto bocciato nel POIC del 2006, ma reinserito in quello del 2011 per l’ostinazione dell’Amministrazione comunale solierese che non ha voluto sentire ragioni davanti al fronte compatto delle Associazioni imprenditoriali che a più riprese hanno manifestato la loro più che motivata contrarietà. In uno scenario di decrescita costante dei consumi l’apertura di nuovi grandi superfici di vendita con ogni probabilità avrà effetti deleteri sulla tenuta della rete esistente e sui livelli occupazionali che essa è in grado di garantire. E non si tratta solo come potrebbe affermare qualcuno di difendere ‘interessi corporativi del piccolo commercio’. Che la rete distributiva locale abbia raggiunto i livelli massimi di espansione è dimostrato dal fatto che nel corso del 2012 la crisi ha toccato per la prima volta anche le catene dei supermercati, costringendo il Simply di Via Carlo Marx a Carpi alla chiusura, alla messa in mobilità dei dipendenti, con nessuno ancora all’orizzonte, interessato a rilevare la struttura”.

“Aumentare a dismisura le superfici di vendita, dilatare all’inverosimile gli orari di apertura degli esercizi commerciali, secondo una logica tanto cara al Governo Monti, non è sinonimo di aumento dei consumi. Anzi, gli indicatori economici ci dicono l’esatto contrario: cioè che la ricetta dei Professori in quest’anno ha aggravato la crisi del commercio. Bisogna puntare assolutamente sulla riqualificazione dell’esistente ed abbandonare politiche di espansione. Sappiamo che l’ipermercato di Soliera andrà avanti nonostante il ripetuto allarme lanciato ormai un’infinità di volte e che i diritti acquisiti dai costruttori saranno garantiti”.

“Rimane solamente un ambito su cui si può ancora lavorare per offrire nuovo ossigeno alle PMI del commercio e dei servizi. E’ innegabile che strutture come quella prevista ad Appalto abbiano dei contraccolpi micidiali sul commercio di vicinato nel comune di Soliera ed in quelli limitrofi (ad esempio Carpi). E’ allora opportuno ed indispensabile che gli oneri incamerati dall’amministrazione Solierese siano in parte utilizzati anche a sostegno delle piccole imprese commerciali del territorio penalizzate da questa nuove ed ormai prossima aperture. Si tratta di una sorta di “tassa del perdono”, già utilizzata in altri Paesi Europei. A Soliera ed a Carpi i commercianti si sono già organizzati in comitati spontanei per valorizzare e promuovere i centri in cui sono collocate le loro attività. E’ necessario che questa voglia di partecipare, di contribuire alla creazioni di centri storici sempre più confortevoli ed attraenti non sia vanificata. E’ necessario sostenere le piccole imprese in questo sforzo, anche utilizzando gli oneri incamerati dalla grande distribuzione organizzata”, conclude Confesercenti.