Le risorse per la ricostruzione e il sostegno delle attività produttive sono arrivate anche per le imprese. Assofinage, Associazione di categoria di aziende e professionisti che operano nel settore della finanza agevolata, organizza un incontro dal titolo: “Tavola rotonda: ricostruzione in Emilia Romagna. Finanziamenti e contributi per le imprese” presso la Sala Consiliare di Unindustria Bologna (via Sebastiano Serlio n. 26), giovedì 28 febbraio ore 11.
In collaborazione con Golden Group, società specializzata in servizi per lo sviluppo delle imprese, e Archita, Start Up di ingegneri specializzati in progetti di innovazione del ciclo produttivo e trasferimento tecnologico, Assofinage affronta il tema dell’accesso ai fondi destinati alla ricostruzione, insieme a Istituzioni e Comuni che interverranno durante la sessione “Domande Aperte” e in cui i tecnici spiegheranno le diverse particolarità delle normative e le tempistiche per la presentazione delle richieste.
Sono due i bandi specifici con cui la Regione Emilia Romagna, permetterà di accedere a contributi per interventi di ricostruzione dai danni provocati dal sisma.
Il primo è il D. L. 74 che permette di accedere a finanziamenti a fondo perduto fino all’80% dei costi di ricostruzione di immobili, macchinari e impianti; fino al 50% a fondo perduto per progetti fino a 800 mila euro di delocalizzazione delle attività produttive.
Con il POR FESR, invece, sono previsti contributi in conto capitale fino al 45% delle spese per progetti fino a 200 mila euro mirati all’espansione della capacità produttiva e la riqualificazione di piccole e medie imprese. Il fondo garantisce contributi per investimenti di nuove localizzazioni produttive, innovazione e ammodernamento tecnologico. Tra le spese ammesse acquisto di immobili e consulenza esterne specialistiche.
Ad oggi i danni provocati dal terremoto dello scorso maggio, hanno colpito oltre 600 mila addetti delle imprese emiliane. Oltre 148 mila unità produttive richiedono interventi di riparazione per ripristinare al meglio le attività produttive.
La perdita totale di ricchezza ammonta ad oltre 3 miliardi. E’ necessario, quindi, intervenire per non perdere i contributi e permettere così alle aziende di tornare ai normali cicli di produzione che permettono di integrare anche i tanti lavoratori da tempo in Cassa integrazione.

