casa_2“Il nuovo regolamento dei riscatti vuole garantire equità tra chi già abita in comparti Peep e chi vi accederà continuando a commisurare aspetto patrimoniale, temporale e social housing. In tal senso è il primo passo verso l’attuazione del Piano sociale abitativo (Pas) di Modena che ha stabilito di rivedere le discipline relative al Peep in modo da rendere più puntuali, oltre che i criteri di verifica sui requisiti di accesso, anche le modalità di vendita e di riscatto”.

Lo ha detto l’assessore al Patrimonio Fabio Poggi in occasione del dibattito sulla nuova disciplina di riscatto Peep che è stata approvata dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 18 luglio con il voto favorevole del Pd, contrario di Sel e con l’astensione di Modena futura, Pdl e Udc.

L’assessore ha spiegato il triplice obiettivo della nuova disciplina: “Rispettare la nuova normativa nazionale, consapevoli che il riscatto valorizza il patrimonio della collettività alimentando le entrate comunali, ma al tempo stesso mantenere fede agli obiettivi strategici che nella realtà locale modenese, come in poche altre città in Italia, considerano i Peep uno strumento di primaria importanza per favorire l’accesso alla casa e, in terzo luogo, osservare le indicazioni fornite dal Consiglio comunale attraverso l’approvazione del Piano abitativo sociale”.

Prima del voto sono intervenuti alcuni consiglieri. Per Adolfo Morandi del Pdl la delibera introduce “un aumento di spesa per coloro che vorranno riscattare i Peep; ritengo si debba prevedere di graduare l’aumento per un numero superiore di anni rispetto a quello proposto e di applicare il Regolamento a coloro che entreranno d’ora in poi nei nuovi alloggi”, ha aggiunto. Secondo il consigliere, inoltre, “le maggiori risorse che entreranno all’Amministrazione dovrebbero essere destinate alle politiche per la casa”.

Federico Ricci ha spiegato che Sel “non può condividere nemmeno in modo parziale una scelta legata al riscatto, soprattutto a così breve termine. Con il nostro voto contrario vogliamo infatti rafforzare una proposta concreta di attuare reali politiche abitative in edilizia convenzionata, in netta prevalenza con affitto calmierato permanente”.

Giuliana Urbelli del Pd ha ricordato che il nuovo Regolamento dei riscatti “risponde a una duplice esigenza: adeguarsi alle modifiche normative nazionali, che attraverso la Corte dei conti ha stabilito di parametrare il corrispettivo dei riscatti al valore del bene, e non vanificare gli sforzi fatti svendendo il patrimonio fondiario pubblico e soprattutto subito dopo la realizzazione dell’intervento edilizio”.

 

CIRCA 6.500 GLI ALLOGGI ASSEGNATI

Altri 865 del vecchio Piano non sono ancora stati assegnati o realizzati. Adeguamento graduale dei corrispettivi al valore effettivo dell’immobile

Sono circa 6.500 gli alloggi Peep già assegnati che potranno essere riscattati secondo le modalità previste dalla nuova disciplina, a cui si aggiungeranno altri 865 che rientrano nel vecchio piano Peep e non sono ancora stati assegnati o realizzati, mentre ammontano a quasi 3mila gli immobili già riscattati in questi anni.

Il nuovo regolamento dei riscatti Peep approvato giovedì 18 luglio dal Consiglio comunale mantiene la possibilità di riscattare parzialmente o totalmente i vincoli delle originarie convenzioni Peep o extraPeep e il riscatto, sia parziale che totale, può essere richiesto dal proprietario dell’unità immobiliare dopo 5 anni; non possono richiederlo i soggetti attuatori dell’intervento e chi svolge attività diretta o indiretta a dare in locazione gli edifici, mentre il concessionario dell’immobile può fare domanda di riscatto se coincide con il proprietario, quindi nel caso il bando per aggiudicarsi il lotto sia destinato ai cittadini.

Inoltre, come previsto dalla normativa nazionale, i corrispettivi di riscatto non saranno più calcolati sul valore di esproprio, bensì in riferimento al valore venale dell’area, che la proposta formulata dall’Ufficio tecnico del Patrimonio intende mitigare attraverso l’applicazione di una serie di coefficienti necessari a misurarne il valore effettivo. Sei i parametri che in maniera diversa vanno a incidere sull’importo del corrispettivo da pagare: la vetustà e la qualità costruttiva degli immobili; la compresenza del Comune quale nudo proprietario del terreno e il minor pregio delle finiture; la presenza di vari tipi di servitù nei comparti; la tipologia dell’edificio; eventuali adempimenti obbligatori in tema di normativa antisismica, energetica e assicurativa per le nuove costruzioni; infine, l’incentivo a riscattare gli immobili realizzati più di recente, tra il quinto e il ventesimo anno di convenzione.

A titolo esemplificativo l’Ufficio tecnico ha fatto una simulazione su diverse tipologie di alloggi in differenti comparti: se il corrispettivo calcolato con i vecchi criteri per un alloggio di circa 140 metri quadrati in una palazzina edificata nel ’99 passa da 9.400 a 12.300 euro e incrementi anche maggiori si registrano nel caso di alloggi di pregio come può essere una villetta a schiera.

La nuova disciplina dei riscatti Peep definisce i criteri e la loro incidenza, non i valori dei singoli parametri e i conseguenti importi dei corrispettivi che saranno invece determinati da una successiva delibera di Giunta e rimarranno in vigore per tutto il 2014 senza essere adeguati agli aggiornamenti dell’Osservatorio prezzi del Comune.

Inoltre, la delibera propone l’adeguamento graduale, in due o tre anni, ai nuovi corrispettivi al fine di non creare eccessiva discontinuità nei confronti dei cittadini che hanno già aderito o che aderiranno alla procedura.