“Quella sulla tutela e la valorizzazione dei dialetti era una legge inutile perché la maggioranza l’ha abbandonata al suo destino. E’ vero, come dice Mezzetti, che delle lingue locali dal 1995 se ne occupa l’Ibacn ma l’assessore dimentica di dire che a parte un finanziamento di 100mila euro per le attività 2009/2010, da quel momento di risorse per portare avanti i progetti non ce ne sono più state”. Sono queste le parole di Giovanni Favia, consigliere regionale indipendente, riguardo alle polemiche scoppiate dopo l’abrogazione della legge 43 del 1994 sulla tutela e valorizzazione dei dialetti dell’Emilia-Romagna.
“Il testo di quella legge era ormai superato ma al tempo stesso non possiamo permetterci che un tema così importante non sia tutelato dal punto di vista normativo – continua Favia -. Per questo ho già provveduto a depositare un progetto di legge che tuteli e valorizzi il nostro patrimonio linguistico e culturale in modo adeguato, anche finanziariamente, così come fanno le altre regioni in Italia e in Europa”.
In particolare il progetto di legge presentato dal consigliere Favia prevede diversi interventi di valorizzazione delle lingue locali che vanno dalla promozione delle attività di studi e ricerche storiche, ai seminari, al sostegno alle attività editoriali, culturali, teatrali e cinematografiche, con la creazione di premi e borse di studio annuali per opere e pubblicazioni che riflettano il patrimonio linguistico e l’identità locale. Inoltre è prevista anche la creazione di una apposita sezione nel portale web della Regione che abbia come scopo principale quello della diffusione delle lingue locali, oltre che un centro di documentazione, aperto a tutti, per la raccolta di materiale. Per l’attuazione della legge si farà sempre riferimento all’Ibacn che opererà sulla base di un programma annuale predisposto assieme agli Enti locali e che avrà un’apposita copertura finanziaria mediante l’istituzione di uno specifico capitol o di spesa nella legge annuale di bilancio. L’inserimento di una clausola valutativa, inoltre, permetterà da parte dell’Assemblea di controllare la reale attuazione della legge, giudicandone anche i risultati.
“Il Pd, che nel 2009 organizzava in Regione convegni per dichiarare il dialetto come ‘lingua viva’, in questi anni l’ha praticamente fatta morire, centellinando le risorse destinate all’Ibacn a cui era stata affidata la valorizzazione e la promozione delle attività che riguardavano le lingue locali – aggiunge Favia -. Come si può vedere dal sito internet dell’Ibacn le iniziative riferite alla tutela dei dialetti sono ferme da anni. A parte un’indagine sulla toponomastica e la pubblicazione di qualche libro si è fatto poco e male. Emblematico il caso delle tesi di laurea premiate attraverso un bando: appena tre dal 1994 al 2009 che hanno ricevuto in tutto 1750 euro. Credo che tra i tanti costi che l’Assemblea sostiene si possano trovare risorse sufficienti per fare meglio”.
(Giovanni Favia, Consigliere indipendente Regione Emilia-Romagna)