La UIL Tem.p@ Emilia Romagna, esprime forte preoccupazione per il futuro dei tanti collaboratori con contratto di associazione in partecipazione di lunga durata lavorativa, Lavoratori e Lavoratrici impiegati nei negozi della rete commerciale di Mercatone Business Srl, meglio conosciuta come Mercatone Uno. Il nostro concreto timore è la perdita di lavoro delle circa 4.000 unità lavorative, senza contare tutto l’indotto produttivo in essere, che conta all’incirca 16.000 – 17.000 unità.
Ad aggravare la posizione dei Lavoratori in compartecipazione vi è anche il fatto che, nei dettami normativi previsti dal Jobs Act, tali Lavoratori e Lavoratrici non hanno diritto e non rientrano in nessun ammortizzatore sociale, ed oltretutto in caso di fallimento, i compensi e le relative retribuzioni sarebbero trattati alla stregua dei Fornitori esterni, banche, ecc.
Si tratta dei punti vendita per i quali la competente sezione fallimentare del Tribunale di Bologna qualche settimana fa ha dato il nullaosta per l’attività di svendita speciale, negozi che possono essere considerati i meno performanti e, perciò, a maggior rischio rispetto alla continuità.
Per i lavoratori di queste unità commerciali, per le quali appare dunque più incerto e critico il futuro nell’ambito di un contesto aziendale già di per sé precario, occorrerà dunque ragionare sui possibili scenari occupazionali e sulle relative modalità di salvaguardia.
Purtroppo non è la prima volta che constatiamo gli effetti nefasti prodotti dal Jobs Act, il quale crea delle disparità di trattamento tra Lavoratori e Lavoratrici, poiché sempre nella nostra Regione Emilia Romagna, come in Toscana, Campania ed in molte altre in Italia, Vi è la sacrosanta protesta dei Lavoratori stagionali, i quali anche loro a causa di “norme scellerate” non usufruiscono di nessun ammortizzatore sociale nei periodi di mancato lavoro.
Se si considera che il Jobs Act si era proposto come piano organico per universalizzare la posizione dei Lavoratori e delle Lavoratrici, ma il risultato è che ha creato solo disparità, senza attuare le modifiche per giungere alla stabilizzazione degli stessi.
Se si aggiunge che, i Datori di Lavoro, attivano i contatti di lavoro “più deboli” approfittando della situazione per sciogliere i vincoli contrattuali in essere e per usufruire poi degli sgravi normativi previsti dalle “nuove assunzioni”.
La scrivente OO.SS. ha maturato la decisione di avviare la mobilitazione a livello Regionale, per il giorno 01 aprile 2015, al fine di protestare contro il disimpegno di Mercatone Uno e riporre al centro delle questioni del Governo, il problema dei Lavoratori e Lavoratrici precarie stagionali, affinché venga riconosciuto egualità di diritto e di trattamento.

(Mario Romeo, Segretario Regionale Generale UILTem.p@ Emilia Romagna)