Pensioni: per l’Inps l’opzione donna vale 2 miliardi di euro. L’estensione dell’opzione per l’uscita verso la pensione infatti, ricalcolando l’assegno con il metodo contributivo fino al 2023, costerebbe, secondo calcoli Inps, 2 miliardi. Ce ne parla Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti citando i dati enunciati dal presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, che ha affermato che questa cifra è eccessiva e che l’estensione non avrebbe bisogno di copertura. La stima è stata fornita dall’Inps nel corso di un incontro alla Camera, organizzato dalla commissione, proprio su opzione donna e sulla settimana salvaguardia per gli esodati. Incontro “interlocutorio” su entrambi i fronti, secondo Damiano, che ha sottolineando che “per quanto riguarda ‘opzione donna’ noi abbiamo sin dall’inizio affermato che la misura non aveva bisogno di coperture finanziarie. Adesso l’Inps parla di oltre 2 miliardi fino al 2023, una cifra a nostro avviso spropositata”. “Non possiamo nuovamente commettere l’errore di risorse gonfiate e calcolate su platee potenziali che poi non esistono a consuntivo e soprattutto – sottolinea – non possiamo non considerare che questa modalità produrrà anziché un costo un risparmio”, visto che chi sceglie ‘opzione donna’ rinuncia al 30% del proprio assegno, “calcolato per oltre 23 anni, se consideriamo che l’aspettativa media di vita è intorno agli 80 anni”.