Nota di commento del Presidente de Gruppo Regionale di Alleanza Nazionale, avv. Enrico Aimi, al “Progetto di legge sull’istituzione dell’Ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale” presentato in questi giorni in commissione bilancio dai gruppi di maggioranza che governano la Regione.
“Il progetto di legge sull’istituzione dell’Ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, presentato da Rifondazione Comunista, Verdi, PDCI, Italia dei Valori, DS e SDI non è solo inutile e dannoso ma costituisce un’indebita interferenza nell’attività istituzionale degli organi già esistenti preposti al controllo del rispetto e delle garanzie delle persone alle quali viene limitata la libertà personale (detenuti, ricoverati in strutture psichiatriche ecc.).
In particolare l’Ufficio del Garante, se il PDL verrà approvato, avrà, tra gli altri, anche poteri ispettivi, di intervento e di controllo nelle strutture e nell’attività di tante categorie impegnate principalmente nell’ambito della sicurezza.
Un vero e proprio atto di sfiducia che, in soli 6 articoli, riesce a mettere sotto tutela, con un’intromissione a gamba tesa, Magistrati di Sorveglianza, avvocati, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, operatori di CPT, direttore e personale delle varie Case Circondariali e degli Istituti di pena per Minori, sanitari degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e dei SIMAP, volontari, operatori di comunità, educatori ed assistenti sociali. Un filotto politico senza precedenti che avvilisce inevitabilmente la professionalità di intere categorie che si sono sempre distinte per il rispetto e la tutela delle garanzie costituzionali.
Si crea inoltre un centro di spesa con un Presidente e quattro membri consistentemente pagati dotati per di più della collaborazione di prezzolati consulenti e di una dispendiosa struttura amministrativa.
Un progetto di legge del quale non si vedono né l’utilità né la necessità e che avrebbe, come unico risultato, quello di moltiplicare le spese e di appesantire l’attività degli operatori di settore sottoponendoli altresì al vaglio ed al controllo di un Organo, di fatto politico, in grado di colpire i non allineati.
Contro queste prove tecniche di regime risponderemo, nelle prossime ore, inviando il progetto di legge alle categorie del settore allo stesso interessate, affinché si rendano conto dell’assoluta mancanza di rispetto della maggioranza che governa l’Emilia Romagna per i compiti loro affidati e per la loro professionalità”.

