La variazione mensile dei prezzi (che misura gli aumenti rispetto al mese precedente) è pari a: +0,2%. Scende il tasso tendenziale (che rappresenta l’aumento dei prezzi rispetto al corrispondente mese dello scorso anno): +1,9%. Stabile il tasso medio (che risulta dalla sintesi relativa a 24 mes e misura quindi l’inflazione più strutturale): +2,1%.
L’inflazione del capitolo dell’alimentazione registra una variazione congiunturale pari al +0,3%. Gli aumenti, non particolarmente elevati, hanno però interessato la maggior parte dei settori. Risultano in calo solo “Ortaggi” (-0,4%) e “Olii e grassi” e “Zucchero e confetture” entrambi al -0,1%. Il tasso tendenziale scende al +2,8%.
Sono i comparti dei “Servizi sanitari e spese per la salute” e gli “Altri beni e servizi” a far registrare la variazioni mensile più elevata: +0,6%.
Nel primo caso ad aver influito sono soprattutto i rincari dei costi delle visite mediche specialistiche e dei dentisti, nel secondo il costo dell’oro, le assicurazioni e le libere professioni.
Calano del –1,9% rispetto ad ottobre i prezzi delle comunicazioni, a seguito della riduzione dei costi delle apparecchiature e materiale telefonico.
Prosegue la riduzione dei prezzi del comparto dei prodotti energetici.
Cala il costo del gasolio da riscaldamento (-1,4% la variazione mensile e –1,5% quella annua), quello della benzina (-0,4% la variazione mensile e
–2,8% quella annua) e degli altri carburanti (-1,1% la variazione mensile e –1,6% quella annua).

