Il 2007 continua all’insegna dei record termici per quanto riguarda Modena (e non solo). La sequenza, iniziata in autunno, prosegue ininterrottamente facendo infrangere di mese in mese le temperature più alte registrate da quando esistono le osservazioni (1830), mentre la siccità – pur restando a livelli ancora preoccupanti – evidenzia che per le piogge non siano ai minimi storici.

Quasi inosservato e gradito dai più per le belle giornate soleggiate, che hanno consentito le prime scampagnate e l’anticipato “cambio di armadio”, anche il mese di aprile se ne è andato non senza archiviare il suo bel record per quanto riguarda le temperature medie fatte segnare durante le sue giornate.
“In realtà – avvertono dall’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – il dato suona come preoccupante conferma del processo di riscaldamento del pianeta ed avrà non indifferenti ripercussioni socio-economiche e sui sistemi naturali”.

La lunga serie di misure dell’Osservatorio Geofisico Universitario modenese consente di ricavare un veloce e preciso quadro della situazione, non solo per le temperature ma anche per le piogge e per altri due importanti parametri, l’eliofania e la radiazione solare, che consentono di quantificare con precisione matematica il grado di soleggiamento.

Più nel dettaglio per quanto riguarda le temperature i tecnici Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi hanno calcolato in 17.2°C la temperatura media del mese di aprile 2007, un valore quasi sbalorditivo, se pensiamo che la media mensile climatica del periodo 1970-2000 è di 12.9°C. Questo significa che si sono avuti 4.3°C in più della media, con una fluttuazione di circa 4 volte la “deviazione standard” e, soprattutto, viene battuto il record di un altro anno storico non solo per la meteorologia, quello dell’aprile 1945, che registrò una temperatura media di 16.8°C, valore straordinario per quei tempi.
“La liberazione di Modena infatti – afferma Luca Lombroso – avvenne sotto temperature particolarmente anomale e calde per quei tempi e giova nell’occasione ricordare l’opera di Giuseppe Sola, osservatore e custode dell’Osservatorio, che a proprio rischio e pericolo continuò le osservazioni e portò in salvo, nell’Ottobre 1944, i preziosi registri delle osservazioni, salvandoli dai saccheggi della guerra e consentendoci ancora oggi di fare queste importanti considerazioni”.
Ancora sulle temperature, gli ultimi 12 mesi (cioè il periodo maggio-aprile) mostrano una media di 16.5°C che letteralmente “polverizza” il già straordinario dato di 15.7°C del 2000/01, mentre normalmente ci saremmo dovuti “accontentare” di temperature medie attorno a 13.7°C.

Riguardo alle piogge, l’unica vera giornata di pioggia, il 4 aprile scorso, con 28.6 mm insieme alle poche gocce del primo del mese, hanno evitato di avere un mese completamente secco (invero, non è rarissimo per un mese totalizzare assenza o quasi di pioggia) proprio in un mese che con 56.6 mm risulterebbe fra i più piovosi dell’anno. Sempre guardando agli ultimi 12 mesi la situazione, però, risulta indubbiamente siccitosa, poiché si sono totalizzati 430.6 mm contro una media annuale di 612.6 mm.

Infine alcuni dati indicativi (le serie sono incomplete e sono in corso attualmente studi e statistiche più dettagliati) sul soleggiamento: i ripetuti anticicloni hanno infatti portato una serie di belle giornate che hanno fatto “piovere petrolio virtuale” sui tetti delle case, sui piazzali, sui capannoni industriali che potrebbero senz’altro essere meglio “raccolti” per arginare le altissime emissioni di gas di serra. Complessivamente in aprile si sono avute ben 305 ore di sole, circa il 75% del tempo disponibile di soleggiamento astronomico.
“In proposito – confermano Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi dell’Osservatorio Geofisico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – basti pensare che in aprile si è avuto, sostanzialmente, il soleggiamento di giugno e che l’altro importante dato, la radiazione solare, che quantifica l’energia ricevuta dal sole per unità di superficie, assomma a 388.6 MJ/m2, pari a circa 107.9 kWh/m2, quasi il doppio della media!”

Secondo gli esperti modenesi la causa del caldo record non è da ricercare nel soleggiamento quanto nel persistere prolungato di anticicloni europei o anche subtropicali, figure praticamente estive, sintomo di un segnale di progressivo cambio della circolazione atmosferica generale coerente con il processo di cambiamento climatico e di riscaldamento globale.
Che fare allora? “Non confidare – avvertono Lombroso e Quattrocchi – solo nell’arrivo della pioggia, nei prossimi giorni caratterizzati da piogge e temporali e da moderato calo delle temperature, ma attivarsi da subito, individualmente e collettivamente, per una riduzione dei consumi, un calo delle emissioni, un minor uso dell’auto ed evitare gli sprechi, sia nell’energia che nell’acqua”.

Dai tecnici dell’Osservatorio Geofisico Universitario, in particolare, vengono due suggerimenti: usiamo il più possibile la bicicletta ed evitiamo di accendere il condizionatore, sia in casa/ufficio che in auto: un giorno di condizionatore domestico implica l’emissione di circa 30 kg di anidride carbonica, 10 km in bicicletta anziché in auto tutti i giorni ne evitano circa 90 kg al mese pro capite!