Un prato in Piazza Rossini, nel cuore della zona universitaria di Bologna: la Giunta guidata dal sindaco Virginio Merola, su proposta della vicesindaca Valentina Orioli, ha dato il via libera alla proposta di allestimento presentata dalla Fondazione per l’innovazione Urbana e che sarà finanziata dal programma per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea attraverso il progetto ROCK (Regeneration and Optimization of Cultural heritage in Knowledge and creative cities).
“In questa estate particolare, afferma la vicesindaca Orioli, in cui dovremo mettere in campo e sperimentare per la prima volta il distanziamento sociale come strumento fondamentale per il graduale ritorno alla nostra vita quotidiana in sicurezza, lo spazio pubblico acquista particolare importanza. Per questo motivo abbiamo voluto rilanciare il progetto di allestimento temporaneo di piazza Rossini, perché diventi uno spazio in più fruibile da tutti i cittadini, uno spazio sociale, all’aperto e di qualità, che guarda anche alla conservazione e allo sviluppo della biodiversità in ambito urbano”.
Il progetto
Il progetto prevede di realizzare nella piazza un prato di oltre 300 metri quadrati. lI prato sarà rialzato da terra di 15 centimetri: questo spazio conterrà il terriccio e l’impianto di irrigazione necessari a garantire un buono stato di conservazione della vegetazione. Un bordo in legno delimiterà l’area che sarà accessibile per le persone con disabilità, anziani e persone con difficoltà motoria attraverso una rampa posizionata dal lato di Palazzo Malvezzi. Sui lati nord e ovest, inoltre, ci sarà uno spazio libero di circa un metro e mezzo che garantirà una percorribilità pedonale senza ostacoli o gradini.
La piazza ospiterà inoltre un sistema di fioriere in legno con piante arbustive, aromatiche, erbacee perenni e graminacee disposte nell’area parallelamente a via Zamboni. Le fioriere fungeranno anche da supporti per messaggi che inviteranno alla cura dello spazio e informeranno sulla transitorietà dell’installazione. La piazza diventerà così nel suo complesso un vero e proprio strumento di comunicazione.
La presenza di piante non avrà esclusivamente una funzione estetica ma anche di conservazione e sviluppo di biodiversità in ambito urbano, assumendo così una funzione ecologica, sociale, ricreativa e didattica.
Si tratterà di vegetazione autoctona spontanea e rustica selezionata per garantire una adeguata biodiversità e ridurre il consumo di risorse idriche e operazioni manutentive.
Il posizionamento delle fioriere e l’altezza delle piante non interferiranno con le visuali delle facciate degli edifici che si affacciano sulla piazza.
Una particolare attenzione verrà data anche al tema dell’illuminazione: nell’area saranno infatti presenti anche due elementi illuminanti a forma di grande fiore rosso, i Maxxi Poppy di Viabizzuno. Uno di questi era stato già protagonista dell’allestimento creato per il progetto Le Cinque Piazze che aveva animato, lo scorso autunno, la Bologna Design Week e La notte dei ricercatori, che aveva ridisegnto cinque spazi lungo via Zamboni anche attraverso l’uso della pedonalità e del verde.
Dopo questa esperienza la Giunta aveva deciso, il 1 ottobre 2019, di pedonalizzare la piazza in linea con la direzione già indicata dal PUMS che promuove la creazione di spazi urbani condivisi e dal PGTU che si pone, tra i suoi obiettivi, l’aumento della pedonalità sopratutto nella aree di notevole pregio architettonico.
Si prevede che l’allestimento possa essere concluso e fruibile per l’estate.