Marcello Pinti, giovane ricercatore modenese del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, martedì 24 luglio 2007 a Sydney (Australia), dove è in corso il Congresso dell’International AIDS Society (IAS), riceverà il premio “IAS Young Investigator Award”, un riconoscimento attribuito all’autore del miglior lavoro presentato al meeting da un ricercatore di età inferiore a 35 anni. Il suo lavoro è stato selezionato fra 3.500 studi presentati e provenienti da tutto il mondo.


Il premio consiste in una targa della IAS e in un assegno di 1.000 dollari e viene assegnato ogni due anni in occasione dell’appuntamento dello della IAS, che si svolge in alternanza con il congresso mondiale dell’AIDS, richiamando tutti i ricercatori più impegnati nella lotta all’HIV/AIDS.



Il lavoro premiato riguarda appunto una importante scoperta nel campo della lipodistrofia, una particolare sindrome che induce alterazioni metaboliche accompagnate da redistribuzione del grasso corporeo, causata da farmaci antiretrovirali, un problema sempre più rilevante nel trattamento dell’infezione da HIV.



La rilevanza di questa sindrome deriva dal fatto che i pazienti HIV positivi, se prendono con attenzione e precisione i farmaci antiretrovirali, possono vivere una vita normale per moltissimi anni, dato che i farmaci bloccano la replicazione virale e migliorano in maniera significativa lo stato immunologico del paziente. La loro assunzione cronica e prolungata, però, può causare problemi all’apparato cardiocircolatorio, oltre che a molti altri organi, e dato che provoca dei problemi di natura estetica molto evidenti (dimagrimento evidente del viso, perdita di grado dalle gambe e dalle braccia, accumulo di grosse quantità di adipe sulla nuca, nel seno e nell’addome) può spingere il paziente ad assumere con minore attenzione i farmaci o addirittura ad interrompere di propria iniziativa la terapia, condizione potenzialmente molto pericolosa per un paziente HIV+.



“Il mio lavoro – commenta il dott. Marcello Pinti – è stato quello di cercare di spiegare le cause molecolari della comparsa di questa sindrome. Con una tecnica oggi molto utilizzata, chiamata ho individuato a partire da campioni di tessuto adiposo dei pazienti con lipodistrofia una serie di geni che riteniamo essere coinvolti nella comparsa di questa malattia. Tra questi ne ho studiato (e sto ancora studiando!) uno in particolare, chiamato LON, cui mi sono interessato perchè la proteina che ne deriva si trova proprio nei mitocondri (organelli intracellulari profondamente coinvolti in questa sindrome) e che potrebbe essere molto importante per spiegare le cause che determinano la comparsa della lipodistrofia e rendere questi effetti meno gravi”.



Il lavoro è stato svolto in collaborazione anche con la Clinica metabolica del dott. Giovanni Guaraldi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, e con i dott. Paolo Salomoni e Cristian Bellodi dellUniversità di Leicester (UK).



“Ritengo di rappresentare la piena soddisfazione della facoltà di Bioscienze e Biotecnologie – ha commentato il Preside prof. Stefano Ferrari – nel congratularmi con il dott. Marcello Pinti per l’assegnazione del prestigioso premio che ritirerà a Sydney. Un ulteriore motivo di soddisfazione viene dalla considerazione che il premio è assegnato ad uno dei componenti più giovani della facoltà sia per età che per data di assunzione”.


Marcello Pinti

Nato a Como nel 1973 si è laureato nel 1997 in Scienze Biologiche presso l’Università Statale di Milano con110 e lode ed ha proseguito i suoi studi di Dottorato di ricerca frequentando dal 1999 al 2003 il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e lavorando presso la Cattedra di Immunologia, diretta dal prof. Andrea Cossarizza. Assegnista di ricerca fino al 2006, dall’ottobre 2006 è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche (SSD MED/04 Patologia Generale).
Fino ad ora ha pubblicato 44 lavori su riviste scientifiche internazionali, inizialmente riguardanti le modificazioni del sistema immunitario nell’infezione da HIV. Negli ultimi 4 anni si è concentrato sugli effetti collaterali dei farmaci antiretrovirali usati per contrastare l’infezione da HIV, contribuendo a chiarire il ruolo dei mitocondri e del DNA mitocondriale nella comparsa degli effetti collaterali da farmaci, una serie di alterazioni metaboliche accompagnate da redistribuzione del grasso corporeo, sindrome chiamata nel complesso lipodistrofia.