La Giunta di Fiorano Modenese ha approvato il progetto preliminare della nuova Biblioteca Comunale che sorgerà in sostituzione delle ex scuole elementari Giovanni Pascoli e diventerà un unico polo pubblico comprendente Villa Frigieri destinato a Centro per le Famiglie.

La spesa prevista è di tre milioni di euro e sorgerà un edificio strutturato su tre livelli. Il piano interrato di 340 mq conterrà i depositi; il piano terra di 695 mq ospiterà le sale della biblioteca, della ludoteca e delle aule didattiche; al primo piano verrà ricavata una sala studio dell’archivio storico e una sala di consultazione del fondo di storia locale. Il resto dello spazio sarà al servizio della biblioteca.


Il progetto tiene conto dello sviluppo che il servizio ha assunto nel tempo, da quando circa quarant’anni fa nacque come punto lettura della Soprintendenza Libraria nell’ex Casa del Fascio, e da 30 anni fa, quando nel 1973 venne costituita come Biblioteca Comunale nella sede di Via Marconi, a fianco dell’allora sala consiliare: oggi il patrimonio ha raggiunto i 55.000 volumi destinati ai 3.000 utenti che hanno utilizzato il prestito nell’ultimo anno e ai tanti studenti che l’utilizzano come sala consultazione e sala di studio.


La biblioteca di Fiorano è inserita nel sistema bibliotecario nazionale e nel sistema di prestito internazionale; nel 2007 ha spedito più di 300 volumi al di fuori della provincia di Modena, per rispondere a richieste provenienti da altre biblioteche (a Messina, Napoli, Palermo, Bari, Trento ecc.; ha inoltre effettuato due spedizioni in Francia); inoltre la disponibilità del patrimonio è continuamente consultabile in rete.


Gli spazi a disposizione della sede di Fiorano, inaugurata nel 1985 nella restaurata Villa Pace sono diventati insufficienti e la nuova sede consentirà di quadruplicare gli spazi oltre a organizzarli in modo moderno, in base al presupposto che “le biblioteche non sono depositi di libri, ma appartengono alla categoria degli edifici culturali e della didattica – come recita la relazione illustrativa del progetto preliminare dell’equipe di progettisti avente come capogruppo la Buonomo Veglia srl – La prima dote della didattica è la chiarezza e le biblioteche devono essere anzitutto di facile comprensibilità (devono essere esse stesse didattiche); le varie parti devono essere evidenti e le funzioni riconoscibili”. Ecco perciò: la semplicità di volumi e di forme, la semplificazione e la razionalità degli elementi costruttivi, la modularità delle proporzioni, l’industrializzazione della costruzione come aiuto al raggiungimento di elevati standard qualitativi e di certezza dei tempi, l’uso di materiali locali che nella fattispecie significa impiego estensivo della ceramica in varie forme, con caratteristiche scelte tra le più innovative.


L’assessore alle politiche culturali Maria Paola Bonilauri sottolinea due aspetti del più importante progetto che impegna l’amministrazione comunale nell’ultimo biennio di legislatura: “Portiamo nel centro storico di Fiorano una serie di servizi che rappresentano una sede privilegiata di incontro, dibattito e crescita culturale per la comunità. Lo valorizziamo come ‘luogo civico’, oltre ad arricchire gli ambiti e le proposte che il centro svolge”. Il secondo aspetto riguarda l’insostituibilità della lettura, ed anche del libro. I nuovi linguaggi multimediali, lo sviluppo dell’informatica e delle telecomunicazione, il ruolo prevalente dell’immagine affiancano e non debbono sminuire il ruolo della parola scritta. Il linguaggio della parola scritta deve essere riscoperto, rivalutato e mantenuto non solo per i ragazzi ma anche per gli adulti, perché svolge un ruolo insostituibile e originale nella crescita e nell’elaborazione intellettuale. Alla biblioteca spetta il compito di saperlo presentare insieme ai nuovi linguaggi, affinché mantenga la sua attualità e le sue potenzialità.