“Serietà e sobrietà sono valori che vanno rilanciati e l’esempio di Gorrieri ci dà forza in questa direzione”. Con queste parole il presidente del Senato, Franco Marini, ha ricordato a Modena l’ex ministro e partigiano bianco Ermanno Gorrieri, in occasione della presentazione del libro ‘(Quasi) un’autobiografia. L’ultima intervista a Ermanno Gorrieri‘ della Collana ‘I Quaderni del Ferrari’, del centro culturale Francesco Luigi Ferrari di Modena.


Il libro, curato dallo storico modenese Paolo Trionfini, contiene le ultime testimonianze di Gorrieri, partigiano, sindacalista, cooperatore, parlamentare, ministro e cattolico democratico scomparso il 29 dicembre 2004 all’eta’ di 84 anni.

A tre anni dalla sua scomparsa, è toccato al presidente Marini celebrarne la memoria di quello che ha definito “una figura straordinaria”, di un politico e non solo, di un personaggio “assolutamente indipendente” che pur non avendo mai avuto funzioni di primo piano a livello nazionale viene ad esempio ricordato all’interno della Cisl “come uno dei personaggi fondativi del sindacato nuovo che si è creato in Italia”.
Dentro la Dc, ha ricordato ancora Marini, ebbe “grande stima e grande rispetto”.

Il presidente del Senato ha poi ricordato ancora il “rapporto straordinario” che Gorrieri aveva in campo sindacale e politico con personaggi come Giulio Pastore e Carlo Donat Cattin: fu il primo che si pose, ha ricordato ancora Marini, il problema della jungla retributiva e sempre il primo che cominciò a parlare del rinnovamento della Dc.

“Fu il gruppo emiliano – ha spiegato Marini – attorno a Gorrieri”. Pur avendo svolto incarichi sia a livello regionale che nazionale, l’ex ministro modenese, viene ricordato ancora nel libro ‘Autobiografia’ che non risparmiò critiche alla Dc fino a prefigurare la necessità, dopo la caduta del muro di Berlino, di una politica di sinistra che vede assieme i cattolici riformisti e il riformismo di sinistra.