“Qualcuno provoca tirando in ballo la CGIL, poi si lagna se è costretto a ballare con una musica fastidiosa per le proprie orecchie. Preciso che è
del tutto legittimo sollecitare la CGIL ad esprimersi su aspetti che riguardano la vita politica e sociale di Sassuolo, ribadisco però con
altrettanta franchezza che la CGIL nel momento in cui decide di scendere in campo è libera di esplicitare il proprio punto di vista e di portare avanti le linee politiche che vengono assunte all’interno della stessa”.


“Francamente siamo stupiti che qualcuno di questi signori, in riferimento ad alcuni articoli comparsi sulla stampa, si aspettasse che la CGIL, nel scendere in campo, sostenesse la loro posizione su temi così importanti per questa organizzazione e sui quali da tempo esistono differenze nette e alternative tra i nostri valori, la nostra politica sindacale e quella che
questi soggetti portano avanti.

Dato che qualcuno del gruppo dirigente del comitato Braida, auto gratificandosi di aver una buona memoria ha fatto delle affermazioni su una
non presenza della CGIL, rammento a questi che ad oggi sono persone che non conosco e che quanto meno il buon senso, se si vuole per davvero la partecipazione senza secondi fini, sarebbe quello di contattare la persona o l’organizzazione, di presentare l’iniziativa, di rendere esplicite le finalità della stessa e di rendere noti i relatori che vi partecipano, a
meno che la serata buia non avesse un preciso e ben predeterminato scopo!
Oltre naturalmente essere una questione di correttezza e di stile nei confronti di qualsiasi interlocutore. Prova ne è, a completamento della loro dichiarata buona memoria che, in
occasione di una riunione del comitato Braida definita pubblica, ad una persona che stava cercando di portare un contributo di semplice cittadino gli è stato impedito di parlare e di portare a termine l’intervento in quanto era uno della CGIL.
Sinceramente noi siamo abituati, e ne siamo certi anche la stragrande maggioranza dei cittadini di Sassuolo, ad altre forme di dibattito e, dato l’episodio, sicuramente a forme più libere e democratiche di confronto.


Se non fossimo una organizzazione sindacale potremmo sospettare, dato l’approssimarsi delle elezioni che, l’unica possibilità, per questi
signori di essere visibili, forse perché a corto di idee e/o temi da portare all’attenzione dei cittadini, e quella della polemica monocorde
sugli aspetti dell’immigrazione.
Comunque stiano tranquilli i Signori Caselli e Menani le loro provocazioni e sfide non porteranno questa organizzazione a schierarsi rispetto ai partiti, siamo gelosi e attenti custodi della nostra autonomia, ma nello
stesso tempo ricordo loro che non siamo neutri quindi siamo in grado di distinguere e di scegliere in base ai programmi e vi assicuro che scegliamo e sceglieremo quelli che tutelano meglio i pensionati, i lavoratori e le famiglie.

La CGIL ha la sede proprio nel quartiere di Braida ed è perfettamente a conoscenza di quanto accade e la sola cosa che sta a cuore a questa organizzazione è quella di creare le condizioni di vivibilità tra tutti i cittadini impegnandosi con le Istituzioni a trovare e sostenere tutte leiniziative che vanno in questa direzione e nel farlo guardiamo
esclusivamente alle loro condizioni e mai al colore della pelle, alla nazionalità o alla loro religione.

Siamo costretti a smentire anche il Sig. Caselli in quanto ha detto il falso, e anche se sono convinto che a lui dispiacerà moltissimo la verità è
che la CGIL aumenta la rappresentanza e si attesta a quota 15.633 iscritti, 931 in più dal 2002 ad oggi, raccogliendo consensi tra i lavoratori italiani e tra i nuovi cittadini, con tante persone giovani, meno giovani e tantissimi lavoratori precari che si iscrivono e si riconoscono nella CGIL e nelle battaglie contro la precarietà. Alla faccia della sfiducia Sig. Caselli !!
Precarietà da voi voluta tanto da togliere dignità e diritti ai lavoratori, gli avete resi ricattabili e tutto questo grazie alla legge 30 da voi così
caparbiamente imposta e che oggi vede tantissimi giovani in difficoltà e non in grado di programmare il futuro perché hanno meno salario e meno certezza di lavoro.
Infine è difficile per questa organizzazione cogliere il senso dell’invito al confronto da parte di chi, da sempre si è contraddistinto per il tentativo di cancellare il sindacato come ad esempio i diversi referendum contro le OO.SS., la lotta contro l’articolo 18 e la legge 30.
Quindi non si meraviglino della posizione della CGIL, a meno che, sempre da parte di queste forze politiche non vi sia stato un ripensamento, cosa questa che a noi, ad oggi, non risulta o sfugge”.

(Rocco Corvaglia, coordinatore CGIL Sassuolo)