«In materia di sicurezza sui luoghi di lavoro la Provincia di Modena si era assunta, già prima della la recente legge dello Stato, il coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza che ha riconfermato con l’istituzione, nel dicembre scorso, del tavolo provinciale». L’ha ricordato Gianni Cavicchioli, assessore provinciale al Lavoro, rispondendo a un’interpellanza presentata da Stefano Lugli, a nome dei gruppi Prc e Verdi, per sapere «con quali tempi e modalità la Provincia intenda adeguarsi alle nuove previsioni della legge 123 sulla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e come, a questo fine, intenda modificare il sistema di assegnazione degli appalti pubblici».
Nella risposta, l’assessore Cavicchioli ha riepilogato le azioni già intraprese dalla Provincia e le novità più significative: l’aggregazione al tavolo della sicurezza dei Comuni che, con la Polizia municipale, rappresentano un elemento fondamentale per il controllo del territorio; l’avvio, proprio per i vigili, di attività di formazione sulla sicurezza; l’introduzione di nuovi strumenti di contrasto al lavoro nero e irregolare, come il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) e gli indici di congruità in rapporto all’entità dell’appalto per cui si concorre. «Questi sono elementi che danno continuità al concetto che legalità e sicurezza sul lavoro sono due elementi strettamente correlati» ha sottolineato Cavicchioli. Tra le altre iniziative in programma ci sono il premio per le aziende virtuose, la formazione dei lavoratori precari, l’informazione diretta ai lavoratori, dipendenti e non, che punta «non tanto sulle prescrizioni di sicurezza quanto a mettere in evidenza il rischio che si corre a non rispettarle perché molti incidenti accadono ancora purtroppo per mancanza di attenzione da parte del lavoratore».
Apprezzando la «qualità e la tempestività della risposta» Stefano Lugli ha ribadito che quello della sicurezza sul lavoro «rimane un tema sul quale tutti dobbiamo investire se vogliamo fronteggiare il problema».

