MILANO (ITALPRESS) – I casi Santanchè, Delmastro e La Russa “sono fatti tra loro indipendenti e mi rifiuto di pensare a dei magistrati che vogliono interferire nell’azione governativa attraverso azioni giudiziarie. Non si può però negare che ogni volta che si sia provato a fare una riforma della giustizia è sempre stata bloccata con interventi giudiziari”. Lo ha detto il guardasigilli, Carlo Nordio, in un’intervista al quotidiano Libero.”La colpa però non deriva da una serie di attacchi della magistratura che possono essere di ordine tecnico, o di ordine politico. La colpa è della politica che ha rinunciato al suo ruolo preminente e che si è chinata davanti alle critiche della magistratura. La colpa della politica è stata quella di aderire o meglio inchinarsi alla magistratura senza dire: ‘noi ascoltiamo le vostre opinioni ma alla fine decidiamo noi e solo noi perchè abbiamo un mandato che secondo la Costituzione deriva dal popolò”. Proseguendo a parlare delle frizioni tra governo e magistrati, Nordio ha aggiunto: “Non mi pare che la presidente del Consiglio abbia pronunciato una sola parola contro la magistratura. Queste reazioni di voler delegittimare i magistrati quando si criticano alcune loro iniziative è quasi una reazione automatica da parte dell’Associazione”. “Se i magistrati si arrabbiano quando noi critichiamo il loro operato, allora anche i politici hanno ragione di arrabbiarsi quando vengono inquisiti dai magistrati. Nel mio mondo ideale i magistrati non dovrebbero criticare le leggi e politici no dovrebbero criticare le sentenze” aggiunge il ministro della Giustizia. “Una settimana fa ho incontrato i rappresentanti dell’Anm e Santalucia al ministero. Abbiamo cercato di individuare i punti che ci uniscono che di più di quelli che ci dividono. A noi interessa essenzialmente una giustizia efficiente, rapida ed equa” ha concluso.(ITALPRESS).
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