Abbiamo aspettato qualche giorno per esprimerci in merito al corteo di sabato 26, così da poter leggere i commenti sulla stampa.

Invitiamo Caselli a parlare solo di ciò che conosce: lui stesso dice di essere stato a casa, eppure dà il numero dei partecipanti (50, sosteneva su facebook – contro il dato di 200 riportato da tutti i giornali), parla dei contenuti espressi (“solo offese”, dice – viene da chiedersi come ha fatto a sentire gli interventi da casa) e scende, come è solito fare, in offese personali e battute degne di un’aula di una scuola elementare. Lo stesso invito lo estendiamo a Menani, chiedendoci da dove vengano i suoi giudizi, se è stato tutto il tempo al presidio della Lega Nord, coperto da forze dell’ordine in assetto antisommossa, lì non per proteggere il centro da pericolosi manifestanti, ma i leghisti da chi li contesta.

Il Sindaco ci accusa di essere indietro di 66 anni: prevedendo quest’uscita, la risposta l’avevamo già data in piazza, l’avrebbe saputo se si fosse preoccupato di ascoltare invece che impegnarsi ad inventare infamità sul nostro conto (come l’accusa di essere guidati dal PD – lo stesso PD che il Libera, che ha organizzato il corteo insieme a noi, a Modena contesta?). Chi l’ha salutato col braccio teso quando ha vinto le elezioni è invece moderno? Chi ultimamente attacca manifesti chiaramente fascisti a Sassuolo è all’avanguardia? Chi chiama gruppi usciti dall’ estrema destra degli anni ’70 a suonare, è al passo coi tempi? E qual è il giudizio di Caselli su Casa Pound, presente a Modena fino a qualche mese fa quando, misteriosamente, è sparita, e il suo ex capo lo troviamo ora a bazzicare Sassuolo, insieme a tanti altri volti noti non certo per le idee tolleranti e moderne?

Vietare un luogo di culto per il semplice fatto di essere tale, mandare multe per fatti mai successi con l’intento di colpire e spaventare chi protesta, far prelevare un ragazzo a casa dalla polizia per battute su facebook, minacciare di vietare le manifestazioni, sono alcune delle cose fatte da questa Giunta nell’ultimo anno a Sassuolo, stiamo parlando non di 66 anni fa ma del presente; è la concezione del potere che hanno Caselli e Menani ad essere antica, e per questo abbiamo protestato a Sassuolo e siamo pronti a farlo nuovamente.

Collettivo Fassbinder – Tribù Libere