Il prossimo anno scolastico le scuole modenesi di ogni ordine e grado avranno 137 insegnanti in meno rispetto a oggi (-1,8 per cento), ma 814 studenti in più. Lo affermano i sindacati Cisl Scuola, Flc-Cgil, Uil e Snals di Modena, che hanno esaminato i dati dell’Ufficio Scolastico Regionale relativi all’anno scolastico 2011-2012 e che domattina – mercoledì 13 aprile – incontrano il prefetto per denunciare la situazione. I tagli più pesanti avverranno nelle scuole secondarie di secondo grado, che perderanno settanta docenti. «Le superiori sono le più penalizzate anche perché vivono il momento di confusione della “riforma Gelmini”, che sarà in vigore anche nelle seconde classi, mentre procede il taglio trasversale voluto dal ministro dell’Economia Tremonti nel triennio – dicono i sindacati – Se consideriamo che gli studenti aumenteranno di 200 unità circa, sicuramente si va verso un aumento del numero dei ragazzi per classe, con tutte le ripercussioni negative sulla qualità della didattica e dell’offerta formativa. Inspiegabilmente, poi, non è stato concesso il liceo musicale al Sigonio, che vanta un numero di iscritti più che abbondante per poter partire con una classe prima».

Se le superiori piangono, le medie non ridono. Alle scuole secondarie di primo grado, infatti, sono previsti 42 prof in meno a fronte di 421 studenti in più. Ciò significa l’impossibilità di mantenere il tempo prolungato – non erogato già quest’anno in diverse scuole medie, per esempio quelle di Formigine – e, come per le superiori, l’aumento del numero di studenti per classe. Situazione difficile anche alla scuola primaria (elementare), dove ci saranno undici posti di lavoro in meno e 193 alunni in più. «Si tenga presente che nella nostra provincia i bambini che frequentano la primaria saranno 30.738, di cui oltre il 70 per cento ha scelto il tempo pieno – ricordano Cisl Scuola, Flc-Cgil, Uil e Snals di Modena – Con il taglio di undici insegnanti si riuscirà a fatica a mantenere l’esistente e certamente non sarà possibile soddisfare tutte le richieste delle famiglie. Eppure il ministro Gelmini ha sempre affermato che la priorità è esaudire le richieste delle famiglie, con particolare riguardo al tempo pieno, poiché ha ripercussioni anche di tipo sociale dal momento che influisce pesantemente sulla organizzazione delle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano».

Solo le scuole per l’infanzia aumenteranno l’organico: due posti in più rispetto a oggi, un numero del tutto insufficiente a soddisfare la richiesta di aprire nuove sezioni (sette, cui se ne aggiungono quattro che chiedono il completamento d’orario, cioè un docente per il pomeriggio). I sindacati concludono sottolineando che i bambini in lista di attesa alle scuole dell’infanzia sono 152.