Anche quest’anno torna l’appuntamento con il Plautus Festival che, con la stagione teatrale 2011, dal 16 luglio al 13 agosto a Sarsina (Forlì-Cesena), giunge alla sua cinquantunesima edizione. Un traguardo importante, che pochi altri eventi culturali possono vantare nel Paese.

In un momento storico difficile, in cui i continui tagli alla cultura ostacolano lo sviluppo di nuovi progetti e sperimentazioni in campo artistico, soprattutto da parte dei giovani, il Comune di Sarsina rilancia la propria sfida con un festival che non solo si propone di ricordare l’illustre sarsinate Tito Maccio Plauto, ma vuole promuovere il teatro quale arte antica e nobile, con un cammino che lo ha portato a conquistare una posizione di rilievo sul panorama nazionale e a ottenere un significativo riconoscimento da parte del ministero per i Beni e le Attività Culturali.

“Un programma molto ricco – ha commentato durante la conferenza stampa di presentazione l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti – , con la presenza di attori famosi, di cui la maggior parte si è già misurata con il teatro, mentre per altri è un’assoluta novità. Stiamo lavorando – ha aggiunto l’assessore – con il Comune di Sarsina e con la direzione artistica del Festival per valorizzare sempre più quest’esperienza, a livello non solo regionale ma nazionale. Anche perché Sarsina è l’unico esempio, in tutto il nord Italia, per il suo genere teatrale”.

Il Plautus Festival

Anche quest’anno si rinnova una particolare attenzione al dramma antico, di cui sono previste quattro rappresentazioni (Edipo e Antigone; Miles Gloriosus e Truculentus): una propensione che fa di Sarsina uno dei principali punti di riferimento per questo genere teatrale insieme a Siracusa, Taormina, Tindari e pochi altri ancora. Il Plautus Festival rappresenta anche un osservatorio dal quale importanti teatri regionali traggono ispirazione per la loro programmazione invernale: nella stagione 2010/11 il Teatro “Masini” di Faenza e il “Teatro Nuovo Dogana” di San Marino hanno ospitato Medea, per la regia di Maurizio Panici, che era già stata rappresentata con successo a Sarsina il 12 agosto 2010.

E’ stata riconfermata a Cristiano Roccamo la direzione artistica del Plautus Festival fino al 2014; il percorso professionale di questo artista e regista, che nasce nella “Commedia dell’Arte” si traduce, da un lato, in grande attenzione e sensibilità per la tradizione del teatro italiano, dall’altro nella volontà di farla rivivere nel presente mostrando come la grandezza di questa forma d’arte risieda proprio nell’aver saputo, attraverso i secoli, raccontare l’uomo in ogni tempo. Perciò il Plautus, forte di una lunga e consolidata tradizione, può, a ragione, trasformarsi in un vero e proprio laboratorio teatrale e fare di Sarsina il punto di partenza di un nuovo percorso culturale rivolto, innanzitutto, ai giovani.

Il cartellone 2011

Per la stagione teatrale 2011 il Comune di Sarsina e la direzione artistica propongono un cartellone ricco e insolitamente vario: nove appuntamenti che, concentrati in poche settimane, conducono in un viaggio attraverso i secoli, coinvolgendo attivamente lo spettatore in un percorso di immedesimazione e confronto con diversi momenti del teatro e della storia dell’uomo.

L’apertura del Festival, sabato 16 luglio, è affidata al “padrone di casa” con il “Miles Gloriosus”, coprodotta dal Plautus Festival e in scena, in prima nazionale, per la regia del direttore artistico, Cristiano Roccamo.

Protagonisti sulla scena Vanessa Incontrada, al suo debutto assoluto sulle scene teatrali, e Maximilian Nisi, che ritorna a Sarsina dopo il grande successo riscosso lo scorso anno nell’Amleto di Shakespeare. I due protagonisti saranno accompagnati anche da alcuni degli attori del laboratorio teatrale che, nella precedente edizione, ha con successo portato in scena la stessa commedia. In particolare nel ruolo di Sceledro vi sarà Mauro Eusti, vincitore nello stesso ruolo del Premio Plauto quale miglior attore del laboratorio.

Questa prima rappresentazione non costituisce soltanto un omaggio al più grande commediografo latino, ma offre l’opportunità per riflettere sull’immediatezza espressiva e la straordinaria contemporaneità che lo hanno reso un punto di riferimento per il teatro all’italiana: una trama semplice, costruita intorno a un personaggio “tipo”, il soldato fanfarone, colui che nella Commedia Nuova veniva chiamato alazón (vagabondo, ciarlatano). Una sottile ironia pervade la commedia fin dall’ingresso in scena di questo personaggio, il cui nome, Pirgopolinice, che significa “espugnatore di città”, già invita lo spettatore a sorridere di lui e simpatizzare per lui. Motti di spirito, giochi di parole, interventi rivolti al pubblico coinvolgono direttamente e mostrano come il sorriso rappresenti un ottimo strumento di esplorazione dell’animo umano.

Per ricordare che il teatro, al tempo di Plauto, era allestito non in spazi specificatamente deputati ma in ambiti informali e spesso improvvisati, la 51a edizione non poteva non comprendere la messa in scena di uno spettacolo nel centro storico della città dove Plauto nacque e visse per molti anni. Una scelta quasi obbligata, anche in considerazione del grande successo riscosso nella passata edizione dagli spettacoli ivi allestiti.

Domenica 17 luglio sarà quindi il turno, in piazza Plauto, delle più celebri opere di Collodi, “Pinocchio”. Per la regia di Luca Cairati, i giovani della Compagnia Internazionale “Masks on Stage” porteranno sul palcoscenico, proprio in occasione della celebrazione del Centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, una delle opere che più hanno contribuito all’unificazione linguistica e culturale della nazione.

Il Plautus Festival tornerà sabato 23 luglio nella sua sede naturale, l’Arena Plautina, con “Edipo”, una delle più note tragedie del dramma antico. Per la regia di Maurizio Panici, con Edoardo Siravo, Paola Gassman e la partecipazione di Luciano Virgilio, andrà in scena un Edipo che, già dal sottotitolo, “o della colpa”, rivela la sua origine dal testo di Sofocle a quello di Seneca. In un allestimento scenico essenziale, che con pochi segni definisce lo spazio di un labirinto, Edipo non è più, o perlomeno, non è soltanto l’eroe di Sofocle, vittima innocente e impotente di un destino crudele. L’Edipo di Seneca vive una tragedia intima e, proprio per questo, ancor più profonda, dove il senso di colpa e la paura di infrangere il divieto rendono difficile e doloroso il percorso alla ricerca di un po’ di serenità.

Le “maschere”, protagoniste indiscusse delle commedie di Plauto, interpretano, con grande immediatezza, le dinamiche umane dell’amore e del denaro, sempre uguali a se stesse e si esibiscono in brillanti giochi teatrali costruiti sull’ equivoco, sui malintesi linguistici e sulle false apparenze. Questi elementi, che fanno di Plauto il padre della commedia latina, hanno reso le sue opere un’inesauribile fonte d’ispirazione per molti autori del panorama teatrale italiano ed europeo, fra i quali Shakespeare, Molière e Goldoni, presenti nel cartellone del Plautus 2011.

Interessante, in tale contesto, è riconoscere le numerose analogie che legano la vicenda de’ “La locandiera” di Goldoni, in scena domenica 31 luglio, con quella del “Truculentus” di Plauto, in scena il 9 agosto. Entrambe registrano, infatti, la presenza di una ragazza il cui amore è conteso da tre diversi e quanto mai determinati amanti. In entrambe la conclusione è, poi, quanto mai ad effetto e sorprendente.

La regia de’ “La locandiera” è firmata da Caterina Costantini, con la presenza in scena di volti noti della televisione, Nathalie Caldonazzo e Franco Castellano. Nonostante le sue numerose rappresentazioni, l’opera di Goldoni continua ad affascinare il pubblico dividendosi fra aderenza alla tradizione e novità. Attraverso il personaggio di Mirandolina, l’autore, come suggerivano gli antichi, mette in guardia lo spettatore contro l’astuzia femminile: nello stesso tempo, ispirandosi alle maschere della “Commedia dell’Arte”, regala al suo personaggio l’astuzia e l’inventiva che ha insegnato Plauto.

Al testo goldoniano segue martedì 2 agosto “La commedia degli errori” di William Shakespeare: Leo Muscato porta in scena un intreccio rocambolesco, pieno di equivoci e malintesi che, rifacendosi ai “Menaechmi“ e in parte anche all’“Amphitruo” di Plauto, si struttura intorno a due coppie di gemelli. Uno scenario fantastico e surreale e una serie incalzante di intrighi; nel cast attori del calibro di Peppe Barra e Francesco Montanari.

Sabato 6 agosto, per la regia di Alberto Gagnarli, Maurizio Micheli e Benedicta Boccoli porteranno in scena “Il marito scornato”, ovvero “George Dandin”, di Molière. La trama, gradevole e ordinaria, racconta una storia di adulterio: protagonisti un contadino ormai non più giovane, divenuto borghese dopo essersi arricchito, e un bella moglie di nobili origini. Nella Francia della seconda metà del XVII, il desiderio di riscatto attraverso l’ascesa sociale della “nuova borghesia” si scontra con l’orgoglio e la presunzione di un’inetta nobiltà che non vuole rinunciare ai privilegi di cui gode per “diritto divino”. Di impronta fortemente autobiografica (anche Molière sposò una donna più giovane di lui e ne subì il tradimento), la commedia venne immediatamente tacciata di immoralità perché ritenuta un elogio all’adulterio. In realtà racconta, con apparente leggerezza e con l’ironia dei classici, il dramma della gelosia, l’infedeltà e, soprattutto, la dolorosa umiliazione di chi si scontra con un mondo al quale, per nascita, non gli è concesso appartenere.

Martedì 9 agosto Aurelio Gatti porta in scena il “Truculentus” di Plauto; protagonisti la bella cortigiana ateniese Fronesio e i suoi tre corteggiatori. Sebbene la commedia, fra le ultime composte dall’autore, sia giunta a noi così ricca di omissioni e lacune da rendere difficile ricostruirne la trama, come sempre sembra essere dominata dall’ironia e dall’acume caratteristici di Plauto. Tornano in scena con grande realismo i “tipi umani” protagonisti delle sue commedie, ma questa volta l’elemento ritmico-musicale risulta dominante e permette all’autore di assumere un insolito distacco rispetto allo squallore che racconta. Forse proprio quest’elemento fu una delle ragioni che contribuirono a rendere la commedia, come testimonia Cicerone, tanto cara al suo autore. Nel cast Eleonora Brigliadori e Sebastiano Tringali.

L’appuntamento con il Plautus Festival 2011 prosegue giovedì 11 agosto: un poderoso cast di nove attori, fra cui volti celebri come quelli di Vanessa Gravina e Arnaldo Ninchi, sotto la regia di Federico Vigorito, porta in scena l’“Antigone” di Sofocle. Da vera eroina, nonostante il passare dei secoli, Antigone non perde la propria grandezza: al contrario, proprio la sua tragicità, che nasce dallo scontro fra coscienza individuale e legge umana, accresce la sua potenza nel tempo e invita a riflettere.

La cinquantunesima edizione del Plautus Festival 2011 si concluderà sabato 13 agosto con “Edmund Kean”, di Raymund FitzSimons: sotto la regia di Giancarlo Zanetti e accompagnato dal violino di Juliane Reiss, Giuseppe Pambieri porta in scena la tormentata esistenza di Edmund Kean, attore romantico inglese dal talento straordinario, vissuto a cavallo fra ‘800 e ‘900.

Per un teatro accessibile: il progetto audio per non vedenti

Due spettacoli del Festival, precisamente “Miles Gloriosus” e “La commedia degli errori”, saranno accompagnati da un progetto audio per non vedenti, nato a Forlì al teatro “Diego Fabbri” e finanziato dalla Regione. Gli spettatori non vedenti, oltre ad ascoltare le voci recitanti, potranno attraverso le cuffie sentire anche quella di un attore in regia che racconterà loro tutti i passaggi “non detti” dello spettacolo: dai movimenti degli attori sul palco ai loro vestiti, e così via.

Informazioni www.plautusfestival.it info@plautusfestival.it cultura@comune.sarsina.fc.it