Il sistema scolastico reggiano rappresenta una eccellenza a livello nazionale e continuerà ad esserlo grazie anche all’impegno della Provincia, ma nei prossimi cinque anni per le sole superiori servono almeno 45,5 milioni di euro per far fronte al continuo aumento di studenti (circa 540 in più ogni anno) ed alla riforma Gelmini, introdotta senza le necessarie risorse. Da qui l’appello lanciato oggi pomeriggio dalla presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, in occasione della presentazione da parte degli assessori all’Istruzione e alle Infrastrutture, Ilenia Malavasi e Alfredo Gennari, della sistemazione logistica dei nuovi Poli scolastici che saranno attivati – proprio a seguito della riforma Gelmini – a partire da settembre.

“Aule e locali sono importanti, certo, ma sono uno strumento, non il fine – ha detto la presidente Masini – E il fine della Provincia è quello di aumentare ancora di più il livello del nostro sistema scolastico, perché questo significa aiutare i nostri giovani e, quindi, tutta la nostra comunità. Noi, dunque, in seguito alla riforma, abbiamo pensato a un sistema di istruzione superiore di alta qualità e in grado di garantire sbocchi occupazionali. Del resto non c’è luogo dove la scuola possa essere valorizzata come a Reggio Emilia”.

L’obiettivo, per la Provincia, è quello di estendere l’elevatissimo livello raggiunto dalle scuole dell’infanzia agli altri gradi di istruzione, “ma mentre per nidi e asili la gestione è territoriale, dalle elementari in su la competenza è dello Stato”. La Provincia, ha sottolineato la presidente Masini, solo in questi ultimi cinque anni ha investito 56 milioni sulle scuole superiori, tra manutenzione e gestione delle sedi esistenti e realizzazione di nuove scuole, Guastalla e Scandiano le ultime due inaugurate proprio all’inizio dell’anno scolastico che sta per concludersi: “Dalla Regione riceviamo circa 250.000 euro all’anno, dallo Stato nemmeno un euro”, ha sottolineato Sonia Masini. Per questo, nei prossimi giorni, la presidente e l’assessore Malavasi chiederanno un incontro al ministro Gelmini. Perché la Provincia, nel prossimo quinquennio, prevede di investire altri 45,5 milioni. Solo per i prossimi due anni servono 3,5 milioni per far fronte ai trasferimenti previsti per i nuovi Poli scolastici che partiranno a settembre ed altri 12 per il primo stralcio della nuova scuola che Palazzo Allende ha già progettato in via Fratelli Rosselli, dove appunto tra due anni sarà trasferito il Secchi per creare insieme a Zanelli e Motti il Polo del territorio. Nei successivi tre anni, invece, si conta di realizzare – nei pressi dello stadio Giglio o in altra zona della città – una nuova struttura da 100 aule per una spesa di altri 30 milioni.

Da qui, il vero e proprio “Sos scuola” lanciato oggi in occasione della presentazione della nuova mappa dei Poli scolastici, “un appello rivolto ovviamente al Governo, ma anche a tutta la comunità reggiana perché condivida, con la Provincia, l’impegno a credere e investire sulla scuola e sui nostri giovani”.

La presentazione è avvenuta proprio nell’aula magna del Secchi, a conferma di come “polemiche e malintesi delle scorse settimane siano stati risolti grazie all’impegno e alla disponibilità di tutti, della Provincia, dei suoi dirigenti e del suo personale, ma anche degli stessi istituti, a partire proprio dal Secchi”. “E’ questo collaborazione comune fra tutte le componenti che può far crescere la nostra scuola, più che una logica competitiva che rischia invece di dividere”, ha aggiunto la presidente Masini.

Il dettaglio, logistico e non solo, della riforma Gelmini così come è stata “coniugata” dalla Provincia di Reggio Emilia è stato illustrato dall’assessore all’Istruzione Ilenia Malavasi: valorizzazione delle identità delle scuole; salvaguardia del ricco patrimonio scolastico reggiano; organizzazione per poli e filiere; razionalizzazione e ottimizzazione delle sedi scolastiche; collegamento tra scuola e mondo del lavoro; forte e chiara identità dell’istituto scolastico; riconoscibilità dell’offerta formativa; maggiori opportunità per il successo formativo di tutti gli studenti; pluralità dell’offerta didattica in filiera; progetti didattici integrati; valorizzazione di conoscenze e competenze e stretto collegamento con territorio e aziende (stage, esperienze di scuola-lavoro, progetti sperimentali e di ricerca), sono i pilastri del nuovo modello di istruzione superiore pensato dalla Provincia.

Per quanto riguarda invece la nuova “mappa” degli istituti, al Polo tecnologico di via Makallè – sulla base della soluzione individuata e illustrata nei giorni scorsi – troveranno posto Nobili, Lombardini e Galvani moda, accanto al Polo Makallé formato da Canossa, Bus Pascal e Secchi (che, tra due anni, si sposterà in via Fratelli Rosselli nel Polo del territorio di Coviolo con Zanelli e Motti.

Il Polo commerciale-professionale (Filippo Re e Iodi commerciale) andrà in viale Trento Trieste, dove rimarranno anche 8 classi del triennio Ipsia. Alla Canalina ci sarà il Polo socio-sanitario formato da Iodi e (dall’anno scolastico 2012-2013 a causa del complesso trasferimento dei laboratori) Galvani ottico e odontotecnico.

Il Polo professionale di Guastalla riunirà Iodi Novellara, Lombardini Guastalla e Russell professionale (nel Polo scolastico del Russell, recentemente ampliato, troveranno posto anche un nuovo istituto e il Cfp Bassa reggiana).

Nessuno spostamento, invece, per il Polo economico (Scaruffi – Levi – Tricolore), i vari Poli liceali Moro, Ariosto-Spallanzani, Canossa, Pascal e Chierici) e i Poli distrettuali di Correggio, Scandiano, Montecchio (+ Sant’Ilario) e Castelnovo Monti.

“Questo risultato è stato raggiunto grazie a un fondamentale lavoro di squadra”, ha concluso l’assessore alle Infrastrutture, Alfredo Gennari, ricordando come “la Provincia, soltanto per il riscaldamento e la manutenzione delle scuole superiori, spenda ogni anno 3 milioni di euro”.