Sfida di ritorno col XV de Murcia che l’anno passato sono venuti a Modena. Il tour inizia con il ritrovo alla motorizzazione dove il pullman ci aspettava per il trasferimento a Pisa. Arrivo all’aeroporto in perfetto orario, nonostante qualche ritardatario, si aspetta il volo. Partenza, due ore in aria e siamo in terra di Spagna. A Valencia un altro pullman ci aspetta fuori dall’aeroporto e via! Il clima è mite e l’aria tiepida con un po’ di vento. Tutti sono rilassati. Alle 20 e 30 circa arriviamo a Murcia. I Veteranos ci attendono all’albergo, ci consentono solo di posare i bagagli e comincia la serata di accoglienza. Aperitivo in un locale di fronte all’albergo poi ci incamminiamo verso il luogo della cena. E’ un club cittadino dove si coltiva la tradizione culinaria murciana e così iniziano le libagioni. I piatti, tutti della tradizione, molto apprezzati, ci portano verso la mezzanotte. Dopo la cena ci incamminiamo verso il centro storico. Nel frattempo un altro gruppo di volonterosi, impossibilitati a partire al mattino, è ancora in viaggio. A notte inoltrata, dopo aver festeggiato l’arrivo dei rinforzi, tutti a letto.

La mattina la sveglia è alle 10. Il match è programmato per le 12 e 30. La temperatura esterna è di circa 25 gradi. Gli spagnoli ci aspettano fuori l’hotel alle 11. Ci siamo tutti. Si parte per il campo, che è nella zona universitaria. Arrivati allo stadio coach Ghidda, dopo qualche studio, decide la formazione e la consegna nelle mani dei nostri dirigenti-accompagnatori. Per l’occasione Bibi ha ri-sfoderato le sacre insegne da dirigente degli anni ’90 (giacca e cravatta col lupo). Il sole è caldo, il campo, che pareva molto duro, è stato ben innaffiato nell’ora precedente la partita.

Fischio d’inizio. La durata dell’incontro è fissato sui 3 tempi da 15 minuti ciascuno. Dopo una fase di studio, un’azione ben costruita porta la prima meta per noi: due raggruppamenti, palla ben conservata, avversari assorbiti, palla fuori, trasmissione e buco di Guglielmo che, lanciato a meta, accusa uno stiramento all’inguine e consegna la palla a Fabietto per il sigillo. A seguire un certo rilassamento porta l’immediato pareggio spagnolo ed il doppio sorpasso. Gli iberici, pur se non dotati di grande tecnica e gestualità, applicano un gioco aggressivo e chiuso incentrato sulle ripartente vicine al pacchetto. Finisce il primo tempo. Il caldo si fa sentire. Nel secondo tempo si realizza una meta per parte. La nostra è stata marcata da Silli, dopo un tre contro due seguito ad una serie di raggruppamenti. Il punteggio si fissa così sul 4 a 2 per Murcia. Terza frazione: si cerca una reazione immediata. L’ossigeno pare ricominciare a fluire, il gioco si fa più ordinato e, dopo due punti d’incontro, la palla aperta al largo porta Sasso a volare verso la meta dopo aver corso quasi metà campo ed aver lasciato sul posto un paio di avversari. 4 a 3. Il tempo è agli sgoccioli, gli spagnoli non ci stanno ed iniziano un gioco molto maschio e confusionario. La sconfitta si avvicina, poi una mischia vicino ai 22 metri avversari consegna l’ovale nelle mani di Beppe che taglia il campo, finge un incrocio, si infila tra due avversari che hanno “bevuto” la finta e schiaccia in mezzo ai pali. 4 a 4. A quel punto si tenta il tutto per tutto, giochiamo tutti i palloni in ogni posizione di campo ma la buona difesa spagnola non ci consente la marcatura della vittoria (anche se ci siamo andati vicino). Come l’anno passato la partita finisce in parità. Sarà necessario un altro incontro in campo neutro per stabilire la supremazia ma intanto…terzo tempo! Dopo una serie di foto e scambi di trofei al campo, i nostri amici ci caricano e ci conducono in un locale dove hanno organizzato il terzo tempo. Qualche birra e “tapas” di antipasto, poi una splendida paella ci rifocilla tutti in maniera splendida. Il clima è veramente amichevole e familiare. Terminato il pasto iniziano i canti, i giochi e, da ultimo, il classico Tuffeta che quest’anno è stato impreziosito da un gadget creato ad Hoc dal nostro Balle. Il boxer del veterano è stato largamente apprezzato (e fotografato) anche dal pubblico spagnolo.

La mattina dopo, ore 9 e 30, ci ritroviamo, con un po’ di acciacchi, al pullman che ci riporta a Valencia per gli ultimi due giorni di trasferta che ci vedono impegnati solo come turisti. Musei, cattedrali, mercati e taperie non hanno più segreti.

E’ stata una bella trasferta. Grazie a chi ha organizzato, a chi ha partecipato (giocatori e no), ai nostri amici di Murcia che ci hanno fatto sentire a casa e a chi ci è venuto a recuperare all’aeroporto.