Il compostaggio di rifiuti organici separati alla fonte permette una semplificazione tecnologica
più o meno spinta, con evidenti economie nella realizzazione e gestione degli impianti. Le regioni italiane che per prime hanno incentivato il settore del compostaggio di qualità, sia con normative specifiche, sia autorizzando iniziative pubbliche e
private, sono il Piemonte, il Veneto, la Lombardia, il Trentino Alto Adige, l’ Emilia Romagna e la Toscana.


In Emilia Romagna sono 15 gli impianti con 200.389 tonnellate l’anno di rifiuti trattati. Altre Regioni, soprattuto del Centro, ma anche al Sud, stanno attualmente prestando attenzione al settore.
Nonostante questi segnali confortanti, rileva il volume, si deve prendere atto che la situazione italiana è ancora arretrata rispetto ad altri Paesi europei. Infatti, anche se sulla base del numero di impianti e della potenzialità di trattamento l’ Italia si colloca oggi al secondo posto in Europa, dopo la Germania, altri Paesi, quali Austria, Olanda,
Danimarca e Fiandre presentano parametri unitari (raccolta differenziata dell’ organico e capacità operativa pro capite) decisamente migliori. E’ quindi necessario estendere gradualmente la strategia del recupero dei rifiuti organici e
nel frattempo realizzare le strutture impiantistiche per il loro trattamento.