Nel poco roseo panorama della produzione dei rifiuti, che in Italia è in costante aumento,
l’Emilia Romagna si distingue per alcuni dati positivi. La Regione, infatti, ha registrato un incremento dei rifiuti prodotti pari all’1,1%, meno della metà della media nazionale (più 2,3%). Buoni risultati, inoltre, per la raccolta differenziata, con un aumento del 2,8% superiore alla media (2,6%).

Questo quanto emerge dall’indagine sulle tariffe e sul servizio di gestione dei Rifiuti Urbani in Emilia Romagna, condotta dall’Osservatorio Nazionale sulle Tariffe e Servizi della Federconsumatori di Modena. Lo studio ha in particolare preso in considerazione 11 città della Regione, esaminando -oltre alla produzione dei rifiuti e alla raccolta differenziata – le forme gestionali del servizio, la destinazione dei rifiuti solidi urbani, le entrate e le tasse/tariffe per le utenze domestiche, nonchè il grado di compertura del servizio. Il dato che subito spicca dalla ricerca è l’aumento della produzione
dei rifiuti inferiore alla media nazionale: si è in particolare passati dai 561,3 kg pro capite del ’99 a 567,3 del 2000 (più 1,1%). La città che registra un trend di aumento maggiore è Reggio Emilia (più 7,3%), Bologna è a più 1,8%, mentre in controtedenza sono Ravenna (-10,3%), Rimini (meno 5,5%), Cesena (-2,1%) e Ferrara (-1,3%). Federconsumatori valuta positivamente
questi dati. ”L’aumento della produzione dei
rifiuti pro-capite inferiore rispetto alla media nazionale – spiega la federazione – è un primo segnale incoraggiante, ma molto resta ancora da fare”. L’Emilia Romagna vanta anche un
altro dato positivo: la crescita della raccolta differenziata. Nel 2000 la raccolta separata dei rifiuti ha registrato un incremento del 2,8%, e rappresenta il 25,6% della produzione media regionale dei rifiuti. Anche nel 2000 – rileva
Federconsumatori – ”sono stati i cittadini di Piacenza e Reggio Emilia a fare maggiori quantità di raccolta differenziata, con rispettivamente 231 e 227 chili pro-capite”. L’associazione, su questi ultimi risultati, sottolinea che ”anche se il rendimento medio omogeneo tra le varie città, va oltre l’obiettivo del decreto Ronchi”. Una buona notizia arriva anche sul fronte
della destinazione finale dei rifiuti prodotti in Emilia Romagna. Federconsumatori rileva che ”si registra un calo dello smaltimento nelle discariche controllate”. L’indagine dell’Osservatorio nazionale tariffe prende poi in considerazione
anche l’evoluzione delle tasse/tariffe per le utenze domestiche, che hanno registrato – nel periodo considerato – un incremento del 23,8%. A fronte di questo incremento, la percentuale di copertura del gettito tributario, pur aumentando dal 92,1% al
95,5%, non raggiunge ancora il 100% necessario per il passaggio da tassa a tariffa. Nell’indagine, infine, Federconsumatori fa alcune proposte per migliorare il settore. Secondo l’associazione, il passaggio dall’attuale copertura parziale del costo del servizio alla copertura totale, innanzitutto, ”dovrebbe avvenire con gradualità, e questo maggior aggravio dovrebbe essere compensato con una riduzione della fiscalità su altri capitoli”. I cittadini più virtuosi sul fronte della raccolta differenziata, inoltre – sottolinea
l’associazione – dovrebbero essere premiati. Andrebbero poi sostenute ”tutte le sperimentazioni necessarie nel passaggio da tassa a tariffa”. Federconsumatori chiede anche la costituzione
dei Comitati Consultivi degli utenti, e l’attivazione di tavoli permanenti di concertazione con le istituzioni locali, le aziende che gestiscono i servizi, le associazioni dei consumatori e le organizzazioni sindacali.