Qualche pacco in meno sotto l’albero e comunque regali meno sfarzosi. Gli italiani si avvicinano al
Natale 2002 all’insegna del risparmio e, complice probabilmente la ripresa del costo della vita legata anche all’impatto della moneta unica, si preparano a spendere la loro prima tredicesima in euro con più oculatezza: puntando all’abbigliamento e ai doni utili come gli alimentari ed i libri. Pronti anche a tagliare nella spesa per i doni ai bambini, considerati finora un’isola protetta, ed a rinviare gli acquisti ai saldi post-festività.


Niente sperperi dunque: secondo un’indagine del settimanale dei consumatori ‘Il Salvagente’, i 33 milioni di persone che disporranno della tredicesima mensilità (circa il 26% della
popolazione lavorativa e il 31% dei pensionati) ed il milione di italiani che potranno contare su un extra fuori-busta, taglieranno del 7% i propri consumi rispetto ad un anno fa. E spenderanno in una ventina di giorni solo poco più della metà (il 55%) dei 36 miliardi di euro complessivi tra tredicesime ed extra. La spesa in vista del Natale – sottolinea la ricerca commissionata all’istituto di ricerca sociale e di mercato ‘Irisme consulting’ – riguarderà comunque soprattutto regali, alimenti, viaggi, veglione (per 19,7 miliardi pari al 54,8% della spesa totale) e spese fisse (bollette, rate e tasse per 9,1 miliardi pari al 25% della tredicesima) mentre solo il 16,9% (6,1 miliardi di euro) sarà accantonato per il risparmio. Dall’indagine (compiuta su un campione di 600 soggetti) è emerso che il 54,5% degli intervistati spenderà per i regali natalizi la stessa somma che aveva speso nel 2001. Ma 3 italiani su 10 (il 27,8%, soprattutto al centro-sud) pensa che risparmierà negli acquisti mentre solo il 17,7% (concentrato di più al nord) ha in programma di spendere qualcosa in più dell’anno scorso. Il 3,3% (soprattutto uomini) non farà regali mentre per l’acquisto dei doni, i due terzi degli intervistati spenderanno fra i 51 e i 250 euro (40,6% spenderà fra 101 e 250 euro). Solo
il 6,4% pesa di spendere oltre 500 euro. Babbo Natale e Befana torneranno anche quest’anno (nonostante il 47,3% degli intervistati abbia detto che taglierà le spese per i figli) ma saranno più saggi e meno condizionati da pubblicità e capricci dei bambini. Giochi sì ma anche libri,
musica e abbigliamento. Nel campione intervistato, il 35,5% taglierà le spese per regali agli amici, il 34,2% al partner. Consumi forzatamente contenuti per questo Natale per l’aumento del costo della vita (per 47,4% del campione), eurorincari (24,6%) o scarsa disponibilità economica (19,6%).