Le neo-mamme in Italia stanno diventando sempre più giovani e decidono di fare il primo figlio prima di iniziare la loro carriera lavorativa, appena dopo la laurea o il diploma. Questo l’identikit tracciato oggi a Roma, nel convegno di apertura del corso di ostetricia e ginecologia dell’Università di Tor Vergata, presso l’Ospedale S.Eugenio.

Negli ultimi tre anni si è assistito ad un cambiamento che smentisce tutti i miti delle donne in carriera che partoriscono quasi all’alba dei quarant’anni. Ben il 46% delle primipare ha infatti un’età inferiore ai 35 anni, compresa tra i 22 e i 30; nel 2000, invece, il 79% delle neo-mamme aveva un’età pari o superiore ai 35 anni.

Ciò che è emerso al convegno, è che un supporto emotivo e psicologico alle mamme per tutto il primo anno di vita del bambino può essere molto utile. Per questo motivo è stata proposta e accettata l’idea di promuovere una giornata nazionale della Neo-mamma, in cui offrire aiuto per affrontare problemi legislativi, sanitari, clinici ed emotivi legati alla maternità.

Dall’identikit tracciato, le neo-mamme non solo sono sempre più giovani, ma anche più attente alla propria salute, evitando vecchie abitudini che possano avere conseguenze negative sull’allattamento, che in oltre la metà dei casi si porta avanti fino ai sei mesi.

Un altro dato interessante che emerge dal profilo delle neo-mamme, è che circa la metà sceglie di mandare i bambini all’asilo nido. Si tratta principalmente di donne che, non potendo contare sui nonni perchè troppo anziani o fuori sede, scelgono il nido, nel 72% dei casi privato. Tuttavia c’è anche un 5% di mamme che per principio non vogliono affidare i piccoli ai nonni, per paura che li possano viziare troppo e fargli perdere i ritmi e la disciplina tanto faticosamente impartiti a casa.