Regole ad hoc per praticare il piercing in Italia. Le chiedono gli orafi al ministro della Salute Girolamo Sirchia, preoccupati per il drastico crollo della domanda e per i rischi di vedersi sottratto un affare molto redditizio.

La richiesta dei commercianti aderenti a Confcommercio, 8.000 imprese in tutta Italia, dopo il giro di vite con cui diverse Regioni italiane, ricordano gli orafi in una nota, hanno deciso di regolamentare la foratura del corpo, equiparando in pratica senza alcuna distinzione body piercing ed ear piercing.

In pochi mesi il mercato dell’ear piercing (cioe’ la semplice foratura dell’orecchio) e’ passato dalla grande crescita dei primi mesi del 2003, con un deciso +70% rispetto all’ultimo trimestre 2002, a una preoccupante flessione, dallo scorso aprile, dopo la morte di un giovane milanese per un epatite dovuta ad un piercing alla lingua.

In Italia, sottolineano gli orafi, ci sono 24 mila oreficerie di cui oltre 7 mila praticano ‘ear piercing’ al prezzo medio di 10 euro per una clientela di oltre 500 mila persone l’anno. Un business di oltre un milione di forature delle orecchie l’anno, a cui va aggiunta la vendita dell’orecchino prezioso da indossare dopo 4 settimane dal ‘buco’, destinato, se non interviene una precisa regolamentazione in materia, a cadere nelle mani di pochi e costosi centri specializzati, pronti a dividersi una fetta di mercato che solo in Italia supera i 5 milioni di euro.