L’aria inquinata non è soltanto la prima responsabile dell’aumento delle malattie respiratorie ma, anche a livelli considerati sicuri e tollerabili, alcune sostanze come il monossido di carbonio sono dei veri e propri killer del cuore e la loro presenza è collegata ad un aumento delle morti per malattie cardiovascolari. Nei fumatori, poi, i rischi sono ancora maggiori.


Lo segnalano due studi presentati nel congresso dell’American Heart Association (AHA) in corso a Orlando.
Il primo, uno dei pochi a mettere in relazione aria inquinata e malattie del cuore in generale, e’ stato condotto in Grecia, dal gruppo di epidemiologi della clinica di Cardiologia dell’universita’ di Atene diretto da Demosthenes Panagiotakos. I dati sui fumatori vengono invece dall’universita’ francese di Digione.
La ricerca greca si basa sulle rilevazioni eseguite nell’area di Atene dal 1992 al 1997. In quel periodo i dati relativi alla presenza dei che principali inquinanti, come biossido di azoto e monossido di carbonio, sono stati raccolti da otto stazioni di rilevamento della qualita’ dell’aria installate dal ministero dell’Ambiente.

E’ emerso cosi’ che una maggiore quantita’ di inquinanti aumenta il numero delle morti per malattie cardiovascolari e che uno dei principali killer del cuore e’ il biossido di zolfo: bastano 10 nanogrammi per metro cubo di questa sostanza per aumentare del 5% le morti per malattie cardiovascolari. ”Ma soprattutto – hanno rilevato i ricercatori – abbiamo scoperto che un aumento di 10 unita’ di monossido di carbonio e’ associato ad un aumento del 46% delle malattie cardiovascolari”. Basta una sola unita’ in piu’ di monossido di carbonio per provocare in media due morti al giorno e circa 700 in un anno per malattie del cuore.

I cardiologi dell’universita’ di Digione, coordinati da Yves Cottin, hanno scoperto che, nei fumatori, un aumento del particolato fine (meno di 10 micrometri) emesso dai diesel supera i 25 microgrammi per metro cubo, i ricoveri per attacchi di cuore aumentano del 91% nella popolazione generale e ancora di piu’ nei fumatori abituali.