L’inflazione a febbraio è salita al 2,3%, dal 2,2% di gennaio. Lo afferma l’Istat, rivedendo così
la stima preliminare che dava un risultato del 2,4%. Si torna così alla prima rilevazione data dalle città campione. Su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,2%.

Il dato tendenziale torna quindi ad essere quello stimato in prima battuta con i dati delle città
campione, a causa – spiegano i tecnici dell’Istat – del gioco degli arrotondamenti e della riduzione delle accise applicate dai comuni del centro-nord sulle tariffe del gas.

Tra i settori che hanno registrato i maggiori aumenti su base congiunturale c’è il settore dei trasporti, in particolare con un aumento del prezzo della benzina pari all’1,5% e dei trasporti aerei del 3,2%. Rilevante anche l’aumento nel settore dei mobili e degli articoli per la casa (+0,6%) e dei servizi sanitari (+0,4%). Su base tendenziale, invece, l’aumento maggiore si ha nelle bevande alcoliche e tabacchi (+7,8%) ma anche nei prodotti alimentari (+4%) e negli alberghi e ristoranti (+3,5%). L’unica riduzione si registra invece nel
settore delle comunicazioni con un -4,8%. I prezzi degli apparecchi di comunicazione sono in calo anche su base congiunturale (-0,5%).

Rilevanti – spiegano all’Istat – gli aumenti di alcune
singole voci all’interno dei diversi segmenti del paniere. Rispetto al febbraio dello scorso anno c’è stato un aumento del 6,9% della frutta, del 10,4% degli ortaggi, del 9,4% dei tabacchi. Forte anche l’aumento dei servizi bancari il cui prezzo è salito del 7% rispetto allo scorso anno e dei servizi
postali che registrano un +5,8%. In aumento anche i libri (+5,8%), i servizi per la manutenzione dei mezzi di trasporto (+4,7%), ristoranti e pizzerie con un +4,3%.

Il calo maggiore lo registrano invece i cellulari che
scendono rispetto allo scorso anno del 15,7%; in calo anche apparecchi televisivi e videoregistratori (-2,7%) e apparecchi fotografici (-2%). Un contributo importante alla discesa del tasso d’inflazione, secondo i tecnici dell’Istat, arriva
soprattutto dal contenimento del costo dell’energia elettrica che su base tendenziale scende del 2% e del costo dei combustibili liquidi che si riduce del 4,5%.

Il tasso di inflazione armonizzata (comprensivo dei saldi) segna invece un -0,2% rispetto a gennaio 2004 e un +2,4%
rispetto a febbraio dello scorso anno.