51 schede relative alle azioni compiute, in corso o in progetto, 65 soggetti che intervengono, oltre 5 milioni e 300 mila gli euro da investire da qui al 2005. Questo in estrema sintesi è il programma di azioni Salute Donna, che è stato al centro, ieri, della prima parte del Consiglio comunale di Modena.

L’assessore alle Pari Opportunità Morena Manfredini ha presentato in aula il programma, che è il sesto ed ultimo della serie ‘passato’ in Consiglio, a completamento così del Piano per la Salute del Comune di Modena.

“Le donne hanno problematiche specifiche – ha esordito Manfredini – ad esempio per il loro ruolo, carico di lavoro, nell’organizzazione della società. In città sono, siamo, in 92mila circa e tra le politiche messe in atto dall’amministrazione comunale ci sono innanzitutto la costituzione di un Osservatorio sulla qualità della vita, con l’esigenza di trovare conciliazione tra i tempi di lavoro e di vita delle donne, puntando altresì all’aumento quantitativo dei servizi dell’infanzia e sociali e alla messa in rete delle informazioni, diffondendo la cultura di genere e l’importanza della valorizzazione delle differenze. Abbiamo assunto poi l’ottica della centralità sociale del bambino per costruire un sistema formativo integrato tra diversi soggetti e tipologie dei servizi per l’infanzia”.

“Stiamo lavorando su tempi e orari della città con il progetto ‘Giochi di squadra’, importante è stata la manifestazione ‘Le donne intrecciano le culture’ per diffondere la cultura di genere e le Pari Opportunità, si è operato infine per prevenire e contrastare le forme di violenza nei confronti delle donne e il disagio femminile. Con il coinvolgimento dell’Università abbiamo sperimentato – ha concluso Manfredini – i Bilanci di genere: già in Consiglio comunale è transitato recentemente il Piano strategico dei servizi, dove questa ottica è stata applicata alle trasformazioni urbanistiche della città”.

In aula sono poi intervenuti Tindara Addabbo, del Centro Analisi delle Politiche Pubbliche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha tracciato alcuni dati quantitativi sulla condizione femminile a Modena, Annibale Volpe, direttore dell’Unità operativa di Ginecologia ed Ostetricia dell’Azienda Policlinico, che invece si è diffuso sulle attività del suo Dipartimento e non solo, Ennio Gallo, direttore del Dipartimento dei Servizi diagnostici e per immagini sempre del Policlinico, che invece ha affrontato il tema dello screening mammografico e infine Silvana Borsari, responsabile del servizio Salute donna del Distretto AUsl di Modena, che ha puntato dal canto suo a descrivere le attività del Consultorio familiare.