Almeno il 70% dei giovanissimi fra 8
e 13 anni è solo ad affrontare il mondo di Internet, oltre la
metà è capitato almeno una volta in un sito pornografico e il
13% ha incontrato un pedofilo on-line. E’ quanto emerge
dall’indagine sui minori e Internet promossa dall’azienda
specializzata in sicurezza informatica Symantec Italia in
collaborazione con la International Crime Analysis Association
(ICAA).

L’indagine, organizzata nell’ambito del progetto “Pollicino
nella Rete: educare i minori a una navigazione sicura in
Internet”, fornisce un primo quadro della percezione del
rischio da parte di bambini e adolescenti durante la navigazione
in rete, è stata condotta con questionari e interviste su 5.000
minori fra 8 e 13 anni di tutta Italia. Tra le città coinvolte
Torino, Genova, Terni, Roma, Napoli, Reggio Calabria e Palermo.
E’ emerso che non soltanto sono sempre più numerosi ed hanno
raggiunto il 77% i giovanissimi che navigano in Internet, ma che
aumenta progressivamente il tempo che essi dedicano alla
comunicazione on line. Ma sulla rete i ragazzi viaggiano quasi
sempre da soli: nel 47% dei casi il controllo degli adulti è
saltuario e nel 27% dei casi sono in completa solitudine (o
perché i genitori non conoscono la rete oppure per una loro
eccessiva fiducia nell’efficacia dei filtri, o ancora per
superficialità). Il 34%, inoltre, non ha mai ricevuto dai
genitori consigli su come comportarsi durante la navigazione in
Internet.


Moltissimi si collegano alla rete per studiare (79%), ma
anche per divertirsi (74%). Solo una minoranza (13%) usa
Internet per parlare con altre persone attraverso chat ed
e-mail. E’ facilissimo, ed è accaduto al 52% degli
intervistati, che navigando si capiti in un sito pornografico
(molti siti di questo tipo sono disponibili da portali
commerciali e da banner pubblicitari di tipo intrusivo). Le
reazioni dei ragazzi sono comunque equilibrate, visto che il 46%
di essi dichiara di non avere provato particolari emozioni.
Significativa la percentuale (13%) di chi ha avuto un incontro
on-line con un adulto, presumibilmente un pedofilo, con cui ha
intrapreso discorsi su tematiche sessuali. Moltissimi (70%) non
parlano di questa esperienza con i genitori o perché non li
ritiene in grado di capire (33,5%) o perché si vergogna (16%).
E soprattutto quando la comunicazione con i genitori è
carente, i minori tendono a vivere le esperienze in rete come
private, esponendosi così a incontri on-line ambigui che, in
casi estremi, possono tradursi in incontri nel mondo reale.


Più informazione rivolta ai giovanissimi e più dialogo fra
bambini e genitori per prevenire situazioni a rischio è quanto
suggeriscono gli autori della ricerca. Per la responsabile
dell’area Sud-europea della Symantec, Francesca Giudice, “il
ruolo della comunicazione fra genitori e figli e la creazione di
percorsi guidati per la condivisione dell’esperienza in ambiente
Internet possono giocare un ruolo decisivo nel successo delle
attività di prevenzione a tutela dei minori”.
Sull’opportunità di azioni educative e di informazione rivolte
sia ai bambini che ai genitori, e mirate quindi alle famiglie e
alle scuole, è d’accordo il presidente della ICAA, Marco
Strano.