E’ stato raggiunto un accordo tra la Regione e la comunità di San Patrignano. L’intesa permetterà alla comunità riminese ”di continuare a funzionare sulla base dei requisiti, dei principi e dei presupposti”, previsti dall’accordo siglato a suo tempo dalla Conferenza-Stato Regioni.

In pratica San Patrignano potrà continuare ad ospitare otto persone per ogni stanza e ad avere fino al 50% di personale volontario. E’ quanto ha dichiarato Muccioli al termine dell’incontro con Vasco Errani. Errani si è impegnato – dice ancora il patron di San Patrignano – a fare in modo che venga emesso un nuovo atto amministrativo della giunta con il quale si chiariscano questi punti ”al di là di ogni altra interpretazione o lettura”.
”Ci riteniamo soddisfatti”, ha aggiunto Muccioli il quale ha precisato che ora potranno riprendere i colloqui con le famiglie per l’ingresso in comunità di nuovi ragazzi che erano stati sospesi di fronte alla delibera.

Da parte sua Errani, in una nota diffusa al termine dell’incontro, ha spiegato che la giunta ha proposto ”un atto amministrativo di interpretazione autentica delle delibera. Questo – ha aggiunto il presidente della giunta – per sgomberare il campo da possibili interpretazioni che getterebbero un’ombra ingiustificata, cioè che la Regione vorrebbe frapporre ostacoli all’attività di San Patrignano. Con questo atto risulterà evidente la nostra attenzione per l’attività e l’autonomia di tutte le comunità. Mi è ben chiaro quale preziosissimo lavoro svolgano tutte le comunità di recupero dei tossicodipendenti. In particolare – ha concluso – per quanto riguarda San Patrignano dichiaro il nostro interesse a forme di confronto e dialogo”.