Sono stati pubblicati i risultati dell’ultima indagine dell’Osservatorio economico congiunturale della CNA di Reggio Emilia che rileva ogni tre mesi l’andamento dell’artigianato e della piccola impresa in base ad alcuni essenziali indicatori economici su un campione rappresentativo di imprese appartenenti ai principali settori manifatturieri: Costruzioni, Metalmeccanica, Abbigliamento, Legno e Chimica Plastica.

Il dato consuntivo del primo trimestre dell’anno, rispetto al periodo Ottobre-Dicembre 2003, evidenzia una situazione di prevalente stabilità per ordini, occupazione e fatturato con qualche segnale positivo relativo agli investimenti. La situazione è tuttavia piuttosto differenziata nei vari settori e anche rispetto alle diverse classi dimensionali. I peggiori risultati si registrano nel settore Abbigliamento che subisce un’ulteriore contrazione sia per livello di ordini che per fatturato e occupazione; si tratta di un trend di lunga portata dal momento che su 15 osservazioni trimestrali effettuate ben 10 hanno evidenziato un calo dei livelli occupazionali nel settore. I dati migliori in assoluto sono stati osservati nelle imprese del settore Chimica-Plastica. Maggiore stabilità, ma sempre su livelli piuttosto modesti, hanno manifestato la Metalmeccanica, il Legno e le Costruzioni. Va segnalato, con maggior evidenza rispetto a fasi precedenti, che i risultati di maggiore tenuta e di miglior prospettiva riguardano le aziende del campione con più di dieci addetti e quelle con fatturato compreso tra 1,5 e 5 milioni di euro, mentre più in difficoltà appaiono le aziende appartenenti alla fascia dimensionale più bassa.

Le previsioni per il secondo trimestre del 2004 indicano alcuni segnali di ottimismo rispetto allo scorso anno, soprattutto per quanto riguarda ordini e fatturato; il livello degli investimenti è previsto in aumento anche per il secondo trimestre salvo che nel settore Abbigliamento. Discrete anche le aspettative di ripresa della domanda da parte dei clienti esteri espresse dalle aziende esportatrici. Si tratta quindi di un quadro un po’ meno fosco di quello registrato nei mesi precedenti sebbene ancora improntato a grande prudenza. Il dato della previsione congiunturale contrasta tuttavia in parte con analisi di natura più ‘strutturale’ che attestano anche nella nostra provincia una ridotta capacità competitiva in diversi settori portanti per l’economia provinciale con una perdita di quote di export su mercati tradizionali.