Per il presidente della
Camera, Pier Ferdinando Casini, “anche in campo economico la migliore difesa e’ l’attacco o comunque il gioco d’anticipo; e il nostro paese ha tutte le potenzialita’ per giocare d’anticipo”: lo ha detto intervenendo stamane a Sassuolo all’assemblea di Assopiastrelle nel quarantennale della fondazione.

Nel suo intervento davanti agli imprenditori della ceramica, uno dei simboli del made in Italy, Casini ha parlato delle nuove sfide che il processo di globalizzazione dell’economia mondiale pone a chi, come l’Italia, ha sempre manifestato caratteristiche anche originali di adattarsi e di innovare, consentendo al nostro paese di svilupparsi anche nei momenti piu’ difficili. Nella fase attuale, tuttavia, per il presidente della Camera bisogna considerare che “nei fatti, oggi non si registra quella parita’ di condizioni tra gli operatori, che dovrebbero essere il presupposto necessario della competizione”.


“Le differenze di legislazione e di comportamenti tra i paesi sviluppati e quelli emergenti in materia di tutela del lavoro, oneri sociali, normative ambientali, diritto di proprieta’ industriale, impongono al nostro paese – ha detto Casini – di attrezzarsi per evitare che il sistema imprenditoriale rimanga vittima di forme di concorrenza insidiose e, talvolta, ai limiti dalla correttezza”.

Senza indugiare su forme di
protezionismo che alla fine si rivelerebbero perdenti, per Casini occorre tuttavia non nasconderci che “la competizione globale ci vede sfavoriti in un confronto basato solamente sui prezzi; ma – ha aggiunto – sappiamo anche che le nostre opportunita’ risiedono soprattutto nella valorizzazione di un patrimonio tecnologico e culturale che e’ stato storicamente alimentato dalla capacita’ innovativa e dalla flessibilita’ dei nostri imprenditori”.


Da qui, ha sottolineato Casini, la necessita’ di una costante “manutenzione dei saperi” come condizione indispensabile per fare vera innovazione, che nasce dalla capacita’ di sapere intuire i “segni dei tempi” ed anticipare l’evoluzione degli scenari prima che questi si manifestino in tutti i loro elementi. In definitiva non bisogna rischiare di perdere quel patrimonio italiano che e’ la qualita’ e l’originalita’ e bisogna evitare il rischio di una banalizzazione dell’origine italiana. “Occorre percio’ distinguere con chiarezza cio’ che a pieno titolo puo’ essere ritenuto di origine e qualita’ italiane, rispetto a cio’ che, in maniera piu’ o meno diretta, aspira a essere confuso o assimilato alla produzione nazionale”. In questa direzione va – ha ricordato Casini – l’iniziativa gia’ assunta dal governo italiano in sede comunitaria per l’etichettatura dei prodotti provenienti dai paesi extracomnitari. “Quando si parla di competitivita’ – ha concluso Casini – l’azione delle istituzioni deve misurarsi con un compito piu’ ampio. Bisogna certo intervenire nei singoli settori attaverso provvedimenti specifci ed efficaci, ma l’obiettivo piu’ importante sta nel creare un contesto complessivo favorevole che consenta alle enormi potenzalita’ del nostro sistema paese di esplicarsi in tutta la loro ricchezza”.