Ottocentomila cacciatori (42 mila iscritti alla Federcaccia), pronti dal primo settembre, a cacciare. Si apre infatti la stagione venatoria con una migliore gestione della fauna: aumenta la selvaggina, grazie all’intesa cacciatori-agricoltori e in particolare in forte crescita risultano gli ungulati.

Il capriolo, infatti, ha raggiunto le 530 mila unità, il numero di camosci è stato stimato in 135 mila (erano 123 mila), il cervo 55 mila. Cresce anche il numero degli animali acquatici, come il germano reale, alzavola e fischione. Dall’estero sono state importate circa 500 mila lepri, un milione e 900 mila fagiani e 700 mila pernici rosse e starne.

“Occorre interrompere gli acquisti dall’estero – ha detto però Fausto Prosperini, presidente di Federcaccia – e organizzare specie in loco, autoctone”. Ma la caccia è anche economia. “Il giro di affari è di circa 3 miliardi di euro, con 60 mila addetti in questo settore”, ha agguinto Prosperini ricordando che i cacciatori possono sparare nei 500 ATC (ambiti territoriali di caccia) presenti in Italia. La “preapertura” venatoria sarà possibile, dal primo settembre, in 13 regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto). In Sardegna si potra’ sparare dal 2 settembre mentre in Umbria e Abruzzo la caccia aprirà il 5 settembre prossimo. L’apertura generale è fissata per la terza domenica di settembre (il 19), la stagione si chiuderà il 31 gennaio.

La Federcaccia ha chiesto la revisione della legge sulla caccia (la 157/92). “In base alla guida all’interpretazione della direttiva comunitaria, sarebbe possibile, per alcune specie cacciare anche in febbraio, grazie alle deroghe che prevedono, quando la selvaggina risulta essere un buono stato di salute, il prelievo fino al 5% anzichè l’1%, come per il fringuello, mentre per altre specie, come gallinella, colombaccio, alzavola e fischione ed altro, fino alla terza decade di febbraio. Per la pavoncella, marzaiola, mestolone e beccaccino, se sarà modificata la legge attuale, sarà possibile cacciare fino alla prima decade di febbraio.

“Spetta al Parlamento, ora, modificare la legge, insieme alle Regioni”, ha concluso Prosperini. La regione con più cacciatori e la Toscana con oltre 120 mila, seguita dalla Lombardia con oltre 92 mila. L’Italia figura al terzo posto in Europa come numero di cacciatori (circa 800 mila), subito dopo la Spagna con oltre un milione di cacciatori, mentre al primo posto figura la Francia con oltre 1650 mila cacciatori. In totale in Europa ci sono oltre 6 milioni di cacciatori praticanti.