Il fatturato del comparto costruzioni, che comprende le società che progettano, realizzano e forniscono i materiali per gli immobili, è cresciuto nel 2003 complessivamente del 6%, raggiungendo i 166 miliardi di euro, grazie soprattutto alle opere pubbliche ed all’edilizia residenziale, mentre hanno segnato il passo il non residenziale e gli interventi di recupero e manutenzione.

E’ quanto emerge dall’analisi del numero speciale ‘top 1000’, pubblicato dalla rivista ‘Il Nuovo Cantiere’ in collaborazione con l’istituto di ricerche Cresme e presentato oggi a Milano.

Lo scorso anno, evidenzia la ricerca, i risultati migliori sono stati ottenuti dalle grandi imprese di costruzione, che hanno incrementato il fatturato del 25%, seguite dalle società di ingegneria e progettazione (+19%), da produttori di adesivi e sigillanti (+16,3%) e di tondino (+14,5%), mentre è stato più contenuto l’aumento di laterizi (+8,1%) e e cemento e calcestruzzo (+7,1%9, fermi i prefabbricati e in calo le piastrelle.

A livello di aziende, tra le le prime 1.000 c’è in testa per fatturato la Nuova Pignone con 2,74 miliardi, ma in calo dello 0,6% e con i conti in rosso per 83,37 milioni, seguita da Impregilo con 1,699 miliardi (+30,4%) e con un utili netto di 32,4 miliardi, da Enelpawer (1,538 miliardi, -0,4%), Saipem (1,422 miliardi, +2,8%, Snamprogetti (1,217 miliardi, +28%) e Italcementi (911,9 milioni, +2,3%). Tra le imprese di costruzioni Impregilo, che si conferma al primo posto, è seguita da Astaldi, ma con meno della metà del fatturato (673,977 milioni), Pizzarotti, Condotte d’Acqua, Coopsette e Cmb.