Sono stati circa 13.000 i visitatori del Parco delle Terramare di Montale dal giorno dell’apertura, avvenuta il 25 aprile, ad oggi. E sono superiori alle più rosee aspettative le prenotazioni delle scolaresche che visiteranno il parco anche durante i mesi invernali.

Domani sarà l’ultima domenica d’apertura al pubblico; gli esperti di archeologia sperimentale terranno alcune dimostrazioni nella mattinata, dalle 10.30 alle 13.30, e nel pomeriggio, dalle 14.30 alla chiusura, prevista per le 18.

Saranno Maria Elena Righi e Francesco Benassi a mostrare l’abilità degli uomini dell’età del bronzo nell’intrecciare il salice.

Dal prossimo mese il parco sarà aperto nelle mattinate dei giorni feriali, dal lunedì al sabato, (da metà marzo anche il pomeriggio) per le visite delle scolaresche e nei pomeriggi per quelle di gruppi organizzati (minimo 20 persone), sempre su prenotazione telefonando allo 059 200101 (da martedì a sabato dalle 9 alle 12).

Dall’inaugurazione del parco ad oggi, in 28 giornate di apertura al pubblico (giorni festivi) sono stati 10.562 i visitatori con una media per giornata di 377. In 61 giornate di apertura mattutina alle scuole (da lunedì a venerdì) 2.397 studenti si sono avventurati in questo fantastico viaggio nell’età del bronzo, si tenga presente che il percorso è disponibile per non più di due classi a mattina.

Infine a proposito del boom di prenotazioni da parte delle scolaresche, i dati parlano da soli: da settembre a giugno di questo anno scolastico (2004-2005) 390 classi, vale a dire 8500 studenti, hanno già prenotato la visita, coprendo tutta la disponibilità (165 giornate con introduzione di pomeriggi da metà marzo) ed è già lunga la lista d’attesa.

Per visitare le Terramare di Montale verranno dalla città, dalla provincia e in una percentuale del 10 per cento circa anche dal territorio regionale ed extra-regionale.
I percorsi sono garantiti anche in caso di maltempo perché si svolgono soprattutto in ambienti chiusi (area archeologica, laboratorio didattico e capanne) e riscaldati, ad eccezione delle capanne che per ovvi motivi non hanno impianti di riscaldamento.