Cominciato in Consiglio regionale l’esame dei bilanci preventivo 2005 e pluriennale 2005-07 e della relativa finanziaria della Regione Emilia-Romagna. La manovra 2005, da 10.883,25 milioni di euro, non prevede alcun inasprimento fiscale, come del resto avviene da diversi anni. Oltre 2.600 milioni di investimenti sono concentrati soprattutto nella difesa del territorio e dell’ambiente (1.384
milioni), salute e solidarietà sociale (366), interventi per lo sviluppo economico (252).


Il 64,22% delle entrate proviene da tributi regionali e da compartecipazione a tributi erariali: Irap (2.911,17 milioni), compartecipazione all’Iva (2.828,39) e addizionale regionale all’ rpef (496,66) rappresentano il 57,3% delle entrate. Per le uscite, invece, il 75,6% sono spese correnti (8.230,8 milioni), destinate per il 78% a sanità e servizi sociali (6.432,1 milioni), mentre oltre la metà degli investimenti (2.652,4 pari al 24,4% delle uscite) sono destinati alla tutela del territorio e allo sviluppo delle infrastrutture; tra gli investimenti, seguono gli oneri non ripartibili (22,1%), compresi i contributi in conto capitale a favore di imprese e privati che non hanno trovato collocazione nei settori di riferimento.

Sul fronte degli investimenti sociali, vengono confermati i 19 milioni per il diritto allo studio, i 2 milioni del Fondo per l’affitto e potenziato, con 196 milioni, l’intervento a favore del trasporto pubblico locale. Altri 20 milioni di euro (che si aggiungono ai 20 del 2004) rafforzano poi nel 2005 il Fondo per le persone non autosufficienti, destinato a contenere le spese familiari per le rette degli anziani in residenze assistite e ad aumentare il numero degli assegni di cura per le persone assistite a domicilio.

Queste le scelte della Regione Emilia-Romagna, ”ben diverse” da quelle nazionali, commenta il presidente regionale Vasco Errani, nonostante ”una finanziaria nazionale che tutte le Regioni hanno giudicato negativamente, perchè colpisce gli investimenti delle Autonomie, non affronta in alcun modo il federalismo fiscale e tanto grave che le Regioni hanno chiesto un incontro al Presidente della Repubblica”. Tre le ”scelte fondamentali” compiute invece dalla Regione, ha ribadito Errani: ”investire nella qualità del sistema produttivo (innovazione, ricerca, lavoro), nella qualità del sistema sociale (aumento rilevante del Fondo per la non autosufficienza e del Fondo per la casa) e nella tutela dell’assetto del territorio”.