Apriranno domani le
celebrazioni per il quarto centenario della morte di Orazio
Vecchi, compositore nato a Modena nel 1550 e morto nel 1605.

Vecchi fu maestro di cappella del Duomo modenese e
protagonista della continua interazione fra cultura ‘alta’ ed
espressione popolare al tramonto del Rinascimento. A lui è
intitolato dal 1914 l’attuale istituto musicale modenese. La sua
attività riuscì a mettere in relazione la musica erudita e un’
espressione contigua al mondo delle maschere, di grande estro
parodistico e caricaturale: il capolavoro di Vecchi è appunto
una ‘comedia harmonica’, ‘L’Amfiparnasò del 1597.

Orazio Vecchi fu collaboratore di letterati di vaglia, come
il Giulio Cesare Croce di ‘Bertoldo e Bertoldino’. Le
celebrazioni in onore di Vecchi (riunite sotto il titolo ‘Il
Theatro dell’Uditò) sono curate da un comitato di cui è
promotrice l’Accademia nazionale di scienze, lettere e arti, con
la partecipazione del Comune, dell’istituto musicale e di varie
associazioni e istituzioni modenesi, con l’alto patrocinio del
Presidente della Repubblica.
Domani in Duomo si terrà una
celebrazione liturgica accompagnata da mottetti del compositore.
Il programma prevede poi, lungo tutto l’anno, conferenze,
concerti, un convegno internazionale di studi dal 29 settembre
all’ 1 ottobre, una mostra alla Biblioteca Estense in autunno e
attività didattiche.