“Nel mese di gennaio i prezzi all’origine dei prodotti agricoli nazionali sono diminuiti di quasi il 10% rispetto a quelli dell’anno scorso con cali che riguardano sia le coltivazioni che gli allevamenti”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che al contenimento dell’inflazione segnalato dall’Istat ha contribuito il contenimento nei prezzi pagati agli imprenditori agricoli dove per alcuni prodotti sono stati raggiunti prezzi più bassi di dieci anni fa, sulla base dei dati Ismea.

Se al consumo per prodotti alimentari e bevande l’Istat segnala una riduzione dello 0,7%, nelle campagne le riduzioni più accentuate nei prezzi alla produzione – precisa la Coldiretti – si sono verificate per i cereali destinati alla produzione del pane e della pasta che sono calati di un terzo (-30%), per l’uva da vino (-20%), per pollame e conigli (-10%), per colture destinate alla trasformazione industriale (-9%), per le olive da olio (-7%) per la frutta (- 7%) e gli ortaggi (- 4%).

Si tratta di riduzioni che in alcuni casi hanno raggiunto valori inferiori ai costi di produzione e stanno mettendo a rischio il futuro di molte attività e per questo serve – continua la Coldiretti – più trasparenza nella formazione dei prezzi nel passaggio dalla terra alla tavola dei consumatori con regole e controlli che riguardano la moltiplicazione dei prezzi, le caratteristiche qualitative dei prodotti e la correttezza dell’informazione nell’etichettatura con l’indicazione obbligatoria dell’origine. Ma occorre anche – sostiene la Coldiretti – un riequilibrio nei rapporti interprofessionali tra imprese agricole, industria, distribuzione e consumatori con accordi e controlli per la verifica dei margini, in modo che i consumatori possano avvantaggiarsi di prezzi di vendita contenuti e gli imprenditori agricoli siano remunerati con prezzi adeguati.

Dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto legge recante misure di sostegno al settore agroalimentare, il Parlamento – conclude la Coldiretti – ha l’occasione di completare un provvedimento indispensabile per tradurre gli impegni assunti in interventi concreti necessari ad affrontare la grave crisi di mercato che ha colpito il settore in una fase di grande cambiamento.