Tempo di vacanze ma con l’assillo del budget limitato. Ecco allora che ci si rivolge sempre più all’agriturismo per stare nella natura e riuscire a trovare soggiorni a prezzi più bassi. Il costo medio per un pernottamento e prima colazione si aggira intorno ai 30/35 euro (in circa il 38% delle strutture). Poi c’è la fascia più alta che può superare i 40 euro (15-16%). A tracciare il quadro è Giorgio Lo Surdo, direttore nazionale di Agriturist, l’associazione nazionale per l’Agriturismo.

Cresce il numero degli agriturismi in Italia e cresce anche la domanda che però è ancora inferiore all’offerta. “Stiamo registrando da tre anni a questa parte – spiega Lo Surdo – la crescita della domanda ma è inferiore all’offerta. Ora si è a 14mila aziende nel 2005 rispetto alle 13.500 dello scorso anno con un fatturato di circa 830 milioni di euro contro i circa 810 milioni del 2004. I posti letto sono passati da 139mila di fine 2004 a 145mila di quest’anno. “C’è l’agriturismo più semplice e spartano – spiega Lo Surdo – oppure quello in cui il contatto tra ospite e ospitante ricorda più il modello alberghiero”.

Gli arrivi a fine 2004 sono stati stimati in 2 milioni e 350mila, a fine 2005 in 2milioni e 450mila con 11 milioni e 500mila presenze nel 2004 e 12 milioni circa nel 2005. Aumenta anche la diffusione della ristorazione in 8500 strutture sulle 14mila totali. Dimuniscono sempre più i giorni di permanenza come nel trend generale delle vacanze. Come media si stima che si è scesi da 4,9 giorni a 4,8 e a fine anno forse anche a 4,5. La Regione più rappresentata è la Toscana che ha superato le 3000 aziende. L’Alto Adige viaggia intorno alle 2800, 900 in Veneto, 800 in Umbria e 350 nel Lazio. Le richieste però si stanno diffondendo su tutto il territorio nazionale.